All’estero, tra i piatti di Natale considerati «tradizionali» italiani, c’è anche la Festa dei Sette Pesci.
Peccato che in Italia la festa dei sette pesci sia praticamente sconosciuta.
In giro per il mondo esistono una moltitudine di ricette e tradizioni bollate come tipicamente italiane, ma che nel “Bel Paese” sono praticamente sconosciute o limitate soltanto ad alcune zone.
Queste sono spesso il frutto di culture affini a quella italiana, ma in un certo senso profondamente differenti, come ad esempio quella italo-americana.
Ma cos’è la Festa dei Sette Pesci?
Negli Stati Uniti esiste un'usanza delle comunità italiane, che però sta iniziando ad essere adottata anche dalle altre persone. Questa è chiamata la Festa dei Sette Pesci e si svolge durante la sera della vigilia di Natale: per cena, vengono mangiate sette portate a base di pesci diversi.
I tipi di piatti variano da famiglia a famiglia, ma il pesce che non manca assolutamente il baccalà. Esempi di pesci, frutti di mare e crostacei più usati sono calamari, ostriche, vongole, polpo, cozze, gamberetti e aragosta. Come detto precedentemente, questo evento, importato molto probabilmente dalla Sicilia, è caratteristico delle famiglie Italo-americane, quindi nel territorio Italiano non è molto conosciuta.
Ogni anno, alla Vigilia di Natale, quindi, molte famiglie degli Stati Uniti si riuniscono per la Festa dei Sette Pesci. Anche se non si sa esattamente quando sia diventata popolare in America, è considerata una delle tradizioni italiane più popolari della Nazione.
La Festa dei sette pesci, conosciuta negli Stati Uniti anche come “The Vigil”, celebrata la sera della vigilia di Natale, prevede che si ceni con 7 portate di pesce ma di qualità differente.
Curiosamente la “festa dei sette pesci”, che in America è ritenuta da molti la più importante festività italiana, è in realtà sconosciuta in Italia, sebbene, soprattutto al Sud, esistano tradizioni piuttosto simili e sia comunque un usanza diffusa mangiare pietanze senza carne la sera del 24 Dicembre.
Nonostante le regioni abbiano le loro usanze, hanno qualcosa in comune: la sera della vigilia di Natale niente carne ma sulle tavole della Vigilia regna pesce in quantità. Più precisamente, nel Centro e nel Sud Italia, è una tradizione popolare preparare piatti a base di pesce, magari componendo anche un menù solo con cibi provenienti dal mare. Fritto misto, baccalà, capitone, gamberi, pesce spada, merluzzo, polpo...
In tavola si serve qualsiasi tipo di pesce preparato in svariati modi: fritto, al forno, al cartoccio, con patate e tanto altro.
Quali sono i piatti di pesce regionali?
Nel Lazio è molto diffuso l’utilizzo del baccalà, il capitone, spaghetti con alici, carpione, insalata di puntarelle.
In Molise, sulle tavole di Natale, si trova il brodetto alla termolese e il baccalà “arracanato”, preparato con la mollica di pane, l’origano, l’uvetta e pinoli.
In Campania non mancano sulle tavole della vigilia, gli spaghetti con le vongole o con i frutti di mare, il baccalà, gamberi e il capitone.
In Puglia vi è il baccalà lesso e le “pettole”, cioè frittelle farcite con pomodoro, origano, gamberi o alici.
In Sicilia vi è la mitica pasta alle sarde con pangrattato a farla da padrone.
Domandate cosa sia la Festa dei Sette Pesci ad un americano e facilmente vi sentirete rispondere che si tratta di una classica tradizione di Natale italiana. Come spesso succede quando le popolazioni emigrano, le tradizioni culinarie locali finiscono per essere modificate e, spesso, fraintese.
Anche il numero «sette» è solo indicativo. Diverse famiglie infatti cenano con 9 portate e fino a 12 o più piatti di pesce. Si tratta sempre di pesce differente, e il numero sette ha una importanza privilegiata per ragioni legate alla tradizione biblica.
Come gli «Spaghetti alla Bolognese» che nessuno mangia a Bologna, o l’insalata russa che in Russia diventa Insalata Italiana, anche la Feast of the Seven Fishes è praticamente sconosciuta in Italia.