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Come ottenere il rimborso per palestre, Spa e centri benessere

Il rimborso non vale per gli ingressi senza scadenze temporali

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Roma - Il Codacons ha pubblicato sul proprio sito internet il modulo attraverso il quale i consumatori possono richiedere ai gestori la restituzione parziale degli abbonamenti a palestre, piscine e altre attività pagati, rimborso che deve essere proporzionale al periodo di chiusura delle strutture e quindi alla mancata prestazione dei servizi venduti. La restituzione di quanto pagato per un servizio non goduto, ricorda il Codacons, rientra nell’ambito di quanto previsto dall’art. 1463 del codice civile secondo cui “Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito”.

Il rimborso non vale per gli ingressi senza scadenze temporali
Chiarito questo, è però necessario fare un distinguo. «Se il contratto prevede un numero prestabilito di ingressi senza scadenze temporali», prosegue Dona, «allora è ragionevole ritenere che l’utente possa usare il suo diritto di accesso quando sarà finita l’emergenza. Se invece l’abbonamento è mensile o annuale, con ingresso libero, si dovrebbe avere diritto alla restituzione della quota parte dell’abbonamento non utilizzata durante l’emergenza».

Stop alle rate della finanziaria
Ma se il pagamento dell’abbonamento è ancora in corso d’essere? Secondo l’Unione consumatori, se si è stipulato un contratto di finanziamento per la palestra o la piscina si può interrompere il versamento delle rate comunicando alla finanziaria per iscritto l’impossibilità di frequentare causata dall’emergenza Covid-19.


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