Modica - Si chiama LidoLido, ha un sito internet, e diventa una App, è stata progettata da una società di Modica, ma perchè sia utile agli iblei è necessario che tutti i comuni che affacciano sul mare la adottino in maniera omogenea.
È Orango srl, start-up lanciata da alcuni giovani imprenditori di Modica, la società sviluppatrice dello strumento informatico utile al controllo delle presenze sui litorali, necessario per il contenimento del coronavirus, la cui implementazione è attualmente allo studio di molte amministrazioni siciliane e che sta suscitando l’interesse di alcuni sindaci anche al di là dello stretto.
Lidolido è il software che risponde all’esigenza degli operatori turistici e dei comuni di conformarsi alle misure di prevenzione che sono tenuti ad adottare nella fase due, tra cui quelle di distanziamento sociale, di definizione e rispetto delle capienze massime e di conservazione del registro degli ospiti. La Regione stessa potrebbe tenerne conto e ispirarvisi nell’individuazione dei protocolli di sicurezza che dovrebbe stilare a breve.
Si tratta di un sistema di raccolta, condivisione e registrazione di informazioni circa il numero delle presenze nelle spiagge nel quale gli stabilimenti balneari e, nel caso delle spiagge libere, i comuni o altri enti pubblici convoglierebbero i dati sugli ingressi e le uscite dalle aree di loro competenza. Le informazioni sul popolamento dei lidi sarebbero visibili in tempo reale dai cittadini via web, scoraggiando così gli affollamenti in aree già al colmo della propria capacità ricettiva. Considerato che nella fase due sarà la responsabilità dei singoli a svolgere il ruolo che nella fase uno è appartenuto ai divieti. L’adozione di Lidolido, con la sua funzione deterrente, potrebbe favorire virtuose dinamiche sociali, disincentivando eccessive aggregazioni.
Inoltre attraverso una app scaricabile dagli utenti questa tecnologia renderà possibile la prenotazione degli ombrelloni (misura indicata come “preferibilmente obbligatoria” dalle linee guida Inail-ISS e confermate dal DPCM del 17 maggio). Anche i pagamenti potrebbero avvenire all’interno della piattaforma (misura altresì suggerita) e, una volta giunti alle proprie sdraio, i servizi ristorativi potrebbero essere richiesti a distanza dallo smartphone, limitando così code e assembramenti.
Sono fornite garanzie sul rispetto della privacy degli utilizzatori e la compatibilità con tutti i sistemi operativi e i cellulari, inclusi i modelli più datati. Alle diverse e specifiche esigenze delle località e delle aziende risponde l’ampio grado di flessibilità e adattabilità delle configurazioni possibili.
I benefici sarebbero significativi ed estesi a tutti i players: amministrazioni pubbliche, imprese e utenti. Le prime, adottando questa tecnologia sulle spiagge libere, raccomandandone l’uso e distribuendola ai privati operanti sul proprio territorio, disporrebbero di una grande quantità di informazioni utili allo scopo di razionalizzare i flussi, contingentare efficacemente l’accesso alle spiagge così da favorire il mantenimento del metro di distanza e, nel caso di contagi, tracciare retrospettivamente i contatti ove possibile.
Le imprese che volessero dotarsene autonomamente otterrebbero visibilità sul portale che di certo attrarrà l’attenzione del pubblico, sempre più attento alla sicurezza sanitaria, conquistando nuovi visitatori. La tecnologia inoltre è da sé uno strumento di gestione delle prenotazioni (che secondo le regole vanno considerate “canale privilegiato di accesso ai servizi”) e dei pagamenti immediatamente pronta all’uso, quindi di contenimento degli assembramenti presso le casse e i banchi di servizio, comportando una riduzione dei rischi per i clienti e per il personale e dei costi della prevenzione.
Cittadini e non, infine, si metterebbero al riparo da inutili pericoli e da tempi d’attesa biblici e talvolta inutili riservando il proprio posto in anticipo. Potrebbero optare quando possibile per “non cambiare, stessa spiaggia e stesso mare” o, facendo di necessità virtù, sfogliare virtualmente il catalogo dei tanti e bellissimi lidi siciliani, conoscere l’offerta delle strutture ricettive e verificare in tempo reale la disponibilità di spazi nel sito prescelto.
La tecnologia informatica potrebbe trasformare così una situazione senz’altro spiacevole in un’occasione per riscoprire la nostra meravigliosa terra in tutta sicurezza. Dal settore privato viene alzata una palla che alle istituzioni non resta che schiacciare sul campo del virulento nemico, nell’interesse della collettività e anche nel proprio, considerate le responsabilità politiche (e non solo) che si potrebbero pagare per le mancate iniziative concrete di contrasto all’epidemia.