Pozzallo - Venticinque tunisini si sono allontanati ieri da Pozzallo, durante un tragitto in autobus dal Cie di Bari, altri 50 oggi dall'ex masseria di Cifali allestita per l'emergenza a struttura per la quarantena dei migranti. Lo racconta all'Adnkronos il deputato leghista Gianni Tonelli, già segretario generale del sindacato autonomo di Polizia.
"L'attuale emergenza mette in luce in maniera drammatica la totale inidoneità di questo governo e - dice - in particolare modo, del Ministero dell'Interno a gestire la situazione. Quanto accaduto ieri rappresenta una costante di episodi che quotidianamente si ripetono più volte". Nei fatti i 25 si sarebbero trovati a bordo di quattro autobus partiti da Agrigento alla volta del Cie di Bari dove, arrivati, non essendo in regola con gli accertamenti sanitari sarebbero stati respinti e rimandati in Sicilia, all'Hotspot di Pozzallo. Durante il tragitto, a causa di una sosta per un incidente in provincia di Catania, avrebbero approfittato per dileguarsi mentre gli altri 130 in viaggio con loro sono arrivati a Pozzallo. Oggi è stata la volta di altri 50 tunisini, fuggiti a più riprese, come già avevano fatto altri nei giorni scorsi, dall'ex masseria di Cifali dove i migranti arrivati a Pozzallo stanno passando la quarantena. "Una struttura assolutamente inadeguata allo scopo - sottolinea Tonelli - delimitata unicamente da una rete danneggiata e che si solleva con estrema facilità. Tragicomica o solo tragica, la vicenda mette in luce la totale incapacità a gestire processi tutto sommato non complicati da parte del Governo e del Ministero dell'Interno. Si procede a tentoni, commettendo una serie infinita di errori destinati a scaricarsi sulla comunità del Paese. In questo contesto poi il Ministro Lamorgese si accorge che aprire i porti e riattivare il flusso migratorio dei clandestini rappresenta un pericolo ai fini della diffusione del Covid".