La relazione tra miele e diabete è piuttosto controversa, dato che negli anni, soprattutto a causa di una divulgazione scientifica non sempre all'altezza, si è considerato il miele una sorta di alimento da preferirsi sempre e comunque rispetto allo zucchero, raffinato o grezzo che sia. Ma qual è il rapporto tra miele e diabete? La questione del rapporto tra diabete e miele ormai da tempo vede contrapposti diversi esperti che si schierano a favore di una dieta per glicemia alta. Molti si chiedono se ci sia una connessione tra miele e glicemia e se il miele fa male per chi soffre di diabete.
Le proprietà benefiche del miele
Il miele è molto simile allo zucchero per quantitativo di zuccheri semplici, calorie e indice glicemico rendendo difficoltoso il controllo della glicemia in modo analogo allo zucchero bianco. Rispetto al saccarosio da cucina apporta una maggiore varietà di zuccheri come maltosio, saccarosio, glucosio, fruttosio e destrosio insieme con vitamine e minerali. Per la persona con diabete, il miele è un alimento da utilizzare con moderazione calcolando il carico glicemico complessivo del pasto in cui si assume miele. In realtà si è sempre sostenuto che il miele sia comunque un alimento che andrebbe preferito rispetto allo zucchero raffinato. Proprio da questa concezione deriva la convinzione che il miele sarebbe da preferire nell’alimentazione quotidiana più dello zucchero, perché potrebbe essere considerato più salutare. Nonostante abbiamo detto che lo zucchero e il miele sono molto simili dal punto di vista chimico, comunque i due alimenti non possono essere equiparati, perché sicuramente il miele è un cibo più ricco di proprietà rispetto allo zucchero. A chi lo utilizza regolarmente il miele riesce a fornire minerali e amminoacidi. È pur vero però che per riuscire a trarre queste preziose sostanze nutritive che derivano dal miele bisognerebbe assumerne una certa quantità al giorno. In questo senso il rapporto tra miele e diabete non permette di beneficiarne a chi soffre di glicemia alta.
Ma quando si soffre di diabete le cose stanno veramente così? Per riuscire a comprendere meglio il rapporto tra miele e diabete, dovremmo essere più consapevoli delle caratteristiche di questo prodotto alimentare, in modo da sapere bene quali sarebbero le conseguenze del mangiare troppo miele. Da qui ne deriva una concezione, per certi versi erronea, che pervade sia il mondo delle diete che quello della salute più in generale: il miele è un prodotto buono e di conseguenza è sempre migliore dello zucchero in ogni situazione diabete incluso.
Il problema del controllo glicemico per i diabetici
Chi soffre di diabete, di qualunque tipo esso sia, sa bene che deve fare attenzione alla glicemia e ai suoi picchi. Per il controllo glicemico è importante dunque fare riferimento a quello che è l'indice glicemico di un alimento e qui arrivano le brutte notizie per chi credeva di trovare nel miele un alleato prezioso per il diabete. Se infatti lo zucchero semolato comune ha un indice glicemico pari a 61, per il miele siamo a 55, una differenza minima che non può essere discriminante dell’uso dell'uno o dell'altro alimento. Entrambi vanno aggiunti alla dieta di chi è diabetico con estrema parsimonia, dato che sono tutti e due alimenti estremamente zuccherini e con un indice glicemico abbastanza elevato.
Il miele e lo zucchero sono così diversi come si pensa?
A differenza di quanto si possa pensare, il miele e lo zucchero non sono così diversi. Infatti appaiono piuttosto simili dal punto di vista chimico e per quanto riguarda le calorie che sono in grado di apportare. I due prodotti alimentari sono abbastanza simili anche per quanto riguarda la quantità di zuccheri semplici che contengono. Tuttavia bisogna considerare che ci sono dei casi in cui il miele potrebbe rivelarsi un alimento importante, soprattutto per le sue proprietà. Infatti la maggior parte degli zuccheri contenuti nel miele è formata da fruttosio, uno zucchero che troviamo a livello naturale anche nella frutta. Il fruttosio ha un vantaggio in più rispetto al glucosio, che di solito compone il normale zucchero da cucina.
L'indice glicemico del miele
Il rapporto tra miele e diabete deve essere analizzato anche in relazione a quello che costituisce l'indice glicemico del miele. Infatti uno dei maggiori problemi creati dalla glicemia è costituito dai suoi picchi.
Quanto è importante sfatare i falsi miti
Nell’ambito del rapporto tra miele e diabete rientrano poi i falsi miti che a volte sono tipici della cosiddetta alimentazione sana. Per molti anni abbiamo assistito anche a delle campagne pubblicitarie che raccomandano l'utilizzo del miele come alimento per eccellenza per risolvere ogni tipo di malanno. In realtà bisogna stare attenti anche a non diventare vittime mediatiche di questi falsi miti che potrebbero condurre sulla cattiva strada. Chi soffre di diabete, anche nel rapporto tra miele e diabete, deve prestare attenzione, ma questa regola per chi ha questa patologia vale in generale per tutta la sua alimentazione quotidiana. Necessariamente chi ha la glicemia alta si ritrova ad impegnarsi a tenere sotto controllo l'indice glicemico di tutti i cibi che porta sulla propria tavola. Ecco perché è importante per chi soffre di diabete sapere a quanto corrisponda l'indice glicemico di un alimento. Chi pensa che da questo punto di vista il rapporto tra miele e diabete vada a favore della sostanza prodotta dalle api molto probabilmente dovrà ricredersi.
L'esito del paragone tra zucchero e miele
In sintesi, perciò, il miele e lo zucchero potrebbero essere utilizzati in alternativa in maniera del tutto indifferente, ma, è chiaro, moderando le quantità: in questo vi potrà di certo aiutare il vostro medico o il vostro nutrizionista. Il miele è dunque tutto sommato preferibile, ma consumato in quantità minime e secondo consigli del medico. Infatti, non conta qui solo ed esclusivamente la qualità dell’alimento considerato, ossia il cosiddetto indice glicemico, ma anche, e forse soprattutto, il quantitativo ingerito, ossia il cosiddetto carico glicemico. Qui, comunque, l'indice glicemico del miele è pari a 55, mentre quello dello zucchero (ossia del saccarosio) è pari a 61.