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Bocelli canta a Noto: E vui durmite ancora

358 mila euro per poche centinaia di persone. Ma andrà in onda in Tv



Noto - Circondato dalle statue di Igor Mitoraj, che sembrano uscite dalla classicità greca, Andrea Bocelli ha cantato sabato sera sulla scalinata della cattedrale San Corrado di Noto. Bocelli ha esordito omaggiando la Sicilia, e cantando "E vui durmite ancora", brano che aveva interpretato tanti anni fa con Rosario Fiorello su Rai Uno. 

Lo spettacolo è durato un'ora e 24 minuti e ha visto Bocelli alternarsi con l'orchestra, e con altri coprotagonisti, un tenore e una soprano, brava (che ha interpretato "Casta Diva" in maniera superba, e da brividi). Bocelli era accompagnato dall'orchestra e dal coro del Teatro Massimo Bellini di Catania, con la presenza dei Portatori dei Cilii di San Corrado e con i costumi della Cavalleria Rusticana del Teatro Massimo di Palermo. A fare da cornice, le 6 opere dello scultore Igor Mitoraj, giunte a Noto grazie alla collaborazione con Galleria d'Arte Contini e Atelier Mitoraj e che resteranno nella città barocca fino al prossimo febbraio 2021. Il concerto lirico, ispirato alle più grandi opere musicali firmate da Mascagni, Bellini e Puccini, con un riferimento emblematico alla fede e un forte collegamento alla terra siciliana, si è aperto intermezzo di 'Cavalleria Rusticana' di Mascagni, seguito da 'E vui durmiti ancora' di Formisano e poi 'Meco all' altar di Venere' di Bellini.

Sulla scelta della Regione di finanziare in musura prevalente, sul costo totale di 358 mila euro, uno spettacolo riservato a poche centinaia di persone, in un periodo di increscenza Covid, sono scoppiate le polemiche. In verità, il pubblico destinatario del prodotto culturale è quello televisivo, e c'è da chiedersi se la Regione parteciperà dei profitti della vendita dello spettacolo tv alla Rai o ad altra rete privata, da parte del patron della serata, il versatile produttore di mostre d'arte e di spettacoli in genere Gianni Filippini, amico di vecchia data di Bocelli. 

Ha convinto poco la regia dello spettacolo di Alberto Bartalini, che anzichè puntare sul minimalismo della scalinata (coro, orchestra, Bocelli), ha preferito appesantire lo show con balli, balletti, ceri, candele, fercoli accesi, e croci che apparivano e sparivano dalla porta di ingresso della cattedrale. Una esagerazione. Bocelli ha anche regalato al pubblico suoi brani di recente composizione, fra cui un'Ave Maria, scritta durante il lockdown. 
Emozionato il sindaco Corrado Bonfanti a inizio serata; la sua voce era rotta dal peso di una impresa titanica per una piccola comunità come Noto. Il presidente Musumeci ha preferito parlare di fede in Dio e nei politici, l'uno e l'altro veglianti sul nostro futuro da immuni al contagio da Coronavirus. Fiat voluntas Dei

P.S: agli spettatori non è stato fornito un programma di sala con i nomi degli artisti e i brani interpretati. 


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