Attualità La roulette dei colori

Covid Sicilia: tutte le curve virano al giallo, ma forse non basta ancora

Verso la revisione cromatica della settimana, sarà la volta buona?



 Ragusa - Prosegue la discrasia tra i dati regionali elaborati dall’Ufficio Statistica del Comune di Palermo, secondo cui per la seconda settimana consecutiva diminuiscono nuovi e attuali positivi, e i ricoveri d’ogni tipo; e quelli della fondazione indipendente Gimbe, che invece dal 28 aprile al 4 maggio rileva un +3,1% dei casi totali di contagio e dal 21 aprile al 4 maggio un'incidenza di 289 casi positivi per 100.000. In mezzo c’è il gruppo Covistat del Dipartimento dell’università di Palermo, per il quale “la Sicilia è in linea con il trend nazionale, con terapie intensive in remissione”. Dopo la risalita di metà aprile (che comunque non ha mai raggiunto i livelli dei mesi invernali) la discesa delle curve epidemiche è netta e visibile a occhio nudo in ogni grafico: i primi due che alleghiamo indicano i nuovi positivi in Sicilia ogni 100mila e 10mila abitanti; il secondo la percentuale sui tamponi; il terzo il numero dei ricoveri ordinari; il quarto le terapie intensive; il quinto i casi giornalieri divisi per provincia.

Tutte le parabole tendono verso il basso. Anche il bollettino di mercoledì ha segnato un tasso di contagiosità al 2,9%, sotto la media nazionale del 3,2. Tutto lascerebbe credere che da lunedì 10 l’Isola, dopo due mesi, possa tornare finalmente in area gialla. Ma c’è un ma. L'Rt per la settimana considerata (26 aprile-2 maggio) sarebbe sceso sotto la soglia critica di 1, ma per la normativa vigente è necessario che il valore si consolidi per due settimane consecutive prima del il passaggio di colore. E nel report della settimana scorsa l’indice era ancora pari a 1.05, con un intervallo inferiore di 1.02. Dunque, in linea teorica, la Sicilia dovrebbe spettare un’altra settimana, fino a lunedì 17, per poter cambiare fascia. Ci sono tuttavia anche altri parametri da considerare come la pressione ospedaliera, abbondantemente sotto la soglia di guardia, e i vaccini, che sono la vera nota dolente. L’ultima parola spetterà, come al solito, alla cabina di regia nazionale del venerdì.


© Riproduzione riservata