Qualsiasi dietologo o nutrizionista ammetterà di avere una lista di domane più frequenti richieste dai propri pazienti. Di solito, questa lista si fa sempre più lunga ogni qual volta circolano nuovi trend in fatto di diete e benessere. Negli ultimi tempi, tra le richieste più gettonate, troviamo la dieta del digiuno intermittente, ossia un regime alimentare relativamente nuovo, che ha il pregio di velocizzare la perdita di peso e stimolare il rinnovamento delle cellule, tramite un’azione anti-age.
Durante questo tipo di dieta,
si alternano periodi di restrizione calorica a momenti di normale apporto energetico, dipende da come scegliete di gestirli. Ora, le pratiche che si fondano sull’astinenza dal cibo non sono certo una novità, dopotutto si trovano in diverse culture sin da tempi molto antichi, ma come funziona esattamente il digiuno intermittente oggigiorno? Come può aiutarci col dimagrimento e a migliorare il nostro metabolismo?
Oggi abbiamo deciso di approfondire la questione e di condividere con voi tutto ciò che sappiamo a riguardo. Se siete interessati a sapere come funziona la
dieta del digiuno e tutti i suoi benefici, continuate a leggere!
Dieta del digiuno intermittente: come funziona?
Come succede anche per la
dieta chetogenica, il digiuno intermittente è efficace principalmente nel breve termine, in quanto porta a un
dimagrimento relativamente rapido rispetto a regimi alimentari più tradizionali. Il digiuno intermittente – anche conosciuto come
Intermittent Fasting (IF) – è un approccio alimentare in cui, durante le 24 ore della giornata, ci sono periodi in cui si mangia e periodi, invece, in cui si osserva un rigoroso digiuno.
In questo modo di diete e regimi alimentari, esistono diversi metodi per attuare il digiuno intermittente, i più popolari sono tre: abbiamo
lo schema 16/8, anche conosciuto come metodo
Leangains. In questo caso, si digiuna per 16 ore al giorno e si consumano i pasti nelle 8 ore restanti, si potrebbe quasi considerare un prolungamento del digiuno che si fa in automatico quando si dorme e si salta la colazione.
Dopo lo schema 16/8, abbiamo quello
a giorni alterni (5:2) o “
Dieta Fast”, in cui per due giorni a settimana si riduce l’apporto calorico per un massimo di 500/600 calorie. Attenzione, i giorni non devono assolutamente essere consecutivi, mentre per il restante dei giorni siete liberi di mangiare tutto ciò che si vuole.
Infine, abbiamo il metodo
Eat Stop Eat: secondo questo modello si mangia un giorno sì e uno no, per una o due volte alla settimana.
Digiuno intermittente 16/8
La
versione 16/8 è tra quelle più in voga e forse anche la più versatile e fattibile. In questo caso, sedici sono le ore in cui si digiuna e otto quelle in cui sono consentiti i
tre pasti della giornata. All’interno di queste otto ore, infatti, è possibile consumare pasti che non prevedono troppe limitazioni in termini di alimenti, fermo restando che zuccheri e alcolici siano generalmente alimenti negativi per una dieta, e moderando sempre l’apporto di carboidrati e grassi. Rimane fondamentale mantenere una regolarità, cercando di non
mangiare troppo e male. Tra i cibi consigliati troviamo, com’è giusto che sia, quelli più sani, ovvero
cereali integrali,
proteine magre,
frutta e
verdura.
Ci sono anche alimenti solidi e liquidi da poter includere durante il digiuno, ed esempio caffè, tè verde e tè nero, ma anche
integratori in polvere come come gli aminoacidi ramificati Bcaa da sciogliere in acqua.
Arrivati a questo punto, c’è solo da dover considerare
il vostro approccio ideale alla dieta del digiuno: abbiamo diverse possibilità che possono essere personalizzabili in base alle vostre esigenze giornaliere ed al vostro stile di vita. Le variabili sono le classiche, basta prendere in considerazione abitudini quotidiane come, ad esempio, il momento della giornata in cui fate attività fisica, i vostri impegni lavorativi e/o sociali, quando andate a dormire e a che ora vi svegliate. Conoscere bene la vostra quotidianità è fondamentale per scegliere la fascia oraria migliore per astenervi dal cibo e, allo stesso tempo,
riuscire a mantenere energia e concentrazione.
C’è, infatti, chi preferisce saltare la prima colazione e digiunare fino alle 12, per poi cenare prima delle 20; c’è chi, invece, considera la colazione un pasto importante a cui non si può rinunciare, decidendo di mangiare nella fascia oraria che va dalle 7 del mattino alle 15.
I benefici del digiuno intermittente
Per quanto riguarda i benefici della restrizione calorica, se fatta in maniera corretta, la
dieta del digiuno intermittente offre
una risposta riparativa da parte dell’organismo, come succede con l’allenamento fisico.
Gli effetti derivanti da questo regime alimentare, però, non si fermano solo qui. Tra gli evidenti benefici troviamo la
preservazione di un corretto stato di salute cellulare che vale per tutti gli organi. Questo è reso possibile principalmente dall’esaurimento delle riserve di glucosio e dal ricorso a quelle di grasso da parte del nostro corpo, per produrre energia. In questo modo,
migliora la glicemia e si riduce la
risposta infiammatoria.
Tra i vantaggi percepibili, invece, troviamo una digestione migliorata, in quanto intestino, stomaco, fegato e reni si possono sicuramente rilassare riducendo il carico di pasti o spuntini giornalieri. Allo stesso tempo,
diamo la possibilità al nostro corpo di depurarsi e disintossicarsi da tutte le sostanze nocive accumulate tramite uno stile di vita poco sano ed un’alimentazione scorretta.
In ultimo, volendo adottare una visione più lungimirante, uno dei risultati ottenuti dal digiuno intermittente in lungo termine è quello di
regolare la sensazione di fame e
sviluppare un appetito verso alimenti nutrienti e sani, riuscendo ad attenuare il costante desiderio di zuccheri e cibi che di norma non rientrano in un regime alimentare volto al dimagrimento.
Il digiuno intermittente non è per tutti
Nonostante i diversi benefici del digiuno intermittente, ci sono anche degli aspetti negativi: l’astinenza da cibo protratta per diverse ore potrebbe essere stressante per il vostro organismo che, in tal caso, non riuscirebbe ad adeguarsi a questo nuovo squilibrio alimentare. Questi cambiamenti ormonali possono anche portare ad un
aumento del cortisolo, che avrebbe conseguenze negative sul metabolismo.
È inutile sottolineare, quindi,
l’importanza di un nutrizionista che possa personalizzare e perfezionare una dieta in base alle vostre esigenze, così da migliorare la vostra alimentazione, il che vale specialmente per persone soggette a problemi di salute o disturbi come il diabete o dei problemi di pressione.
C’è anche da aggiungere che
il non poter mangiare quel che si vuole quando si vuole può essere frustrante e che tutto ciò potrebbe comportare un peggioramento del vostro comportamento alimentare e generare una perdita di controllo sull’alimentazione. Se non vi sentite predisposti per questo tipo di sacrificio, dunque, sarebbe meglio riuscire a modificare le proprie abitudini alimentari un passo alla volta, senza darsi a schemi troppo rigidi e ortodossi.