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Covid Sicilia, va sempre peggio: due nuove varianti ancora senza nome

Positivi e vaccini, nel Ragusano non tornano i conti. E intanto il virus muta ancora

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 Ragusa - La Sicilia è di nuovo prima in Italia, per nuovi positivi e decessi: il bollettino di martedì è stato una mezza catastrofe: infezioni oltre quota 800 (ci sono regioni ferme a qualche decine), ben 156 delle quali nella nostra provincia, nonostante il Ragusano sia il territorio più virtuoso dell’Isola per vaccinazioni. Ormai compete col capoluogo: solo Palermo ha fatto peggio, con 40 casi in più; enorme lo scarto rispetto ai soli 29, 38 o 40 positivi di Enna, Messina e Siracusa.

Che a soffiare sui focolai siano le due nuove varianti rare, scoperte per la prima volta in Sicilia dal team di Palermo che si occupa del sequenziamento? Non hanno ancora un nome, solo la sigla, e a livello nazionale sono appena una ventina i casi accertati: “Abbiamo inviato i dati all’Iss – annuncia la coordinatrice, la prof.ssa Francesca Di Gaudio – è la dimostrazione, una volta di più, della grande e preoccupante capacità del virus di mutare”. Nel frattempo vengono chiamate VUM, acronimo che sta per varianti sotto monitoraggio.

Il tasso di positività regionale, 3,4%, è un punto sopra la media nazionale e l’inizio della quarta ondata in corso sull’Isola è visibile nel grafico riportato in foto. Succede però qualcosa di strano in ospedale: continuano ad aumentare i ricoveri ordinati - saliti all'11,4% (il limite per la zona gialla è 15%), il valore più alto del Paese - ma scendono le rianimazioni, cioè i casi gravi, ora al 4,7% (limite a 10). Attualmente ci sono 11.757 contagiati siciliani la stragrande maggioranza 11.387 è in teoria solo in isolamento, fidandoci che lo rispetti. Palazzo d'Orleans ha prolungato intanto fino a martedì 24 agosto gli Open Days in tutta la regione. 


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