Roma – Pfeizer BionTech ha concluso con successo la sperimentazione del vaccino anti Covid sui bambini tra 5 e 11 anni. I dati sono stati presentati ieri, garantiscono una buona risposta anticorpale al virus e la dose da somministrare non sarà la stessa riservata agli over 12: ne basterà un terzo, 10 microgrammi anziché 30, ma resterà comunque necessario il richiamo a 21 giorni.
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Pochi effetti collaterali, sostiene la casa farmaceutica americana, simili a quelli riscontrati nelle altre fasce d’età: finora le statistiche dicono che le complicazioni riguardano circa 70 persone sopra i 12 anni ogni milione di vaccinati, superate in un paio di giorni senza conseguenze nel 100% dei casi. La decisione dell’Fda, l’agenzia del farmaco statunitense, arriverà nei prossimi 15 giorni. Dopodiché - a fine di ottobre - il protocollo rimbalzerà sul tavolo dell’Ema, l’agenzia europea; e da questo a quello dell’Aifa, l’italiana.
Se gli organi preposti alla vigilanza non ravviseranno “controindicazioni”, il siero potrebbe iniziare ad essere iniettato ai nostri bimbi dalla fine di novembre. In realtà i test hanno riguardato anche piccoli fino a 6 mesi di vita: sono attesi dunque a breve i risultati pure su quest’altro campione, a partire da quello 2-4 anni, per poi scendere fino ai neonati. La procedura, che sta seguendo anche Moderna, è banale: più si abbassa l’età, più la somministrazione è leggera.