Pancia gonfia, dispepsia, meteorismo, colon irritabile possono avere un’origine psicosomatica. Sempre più persone soffrono di disturbi di stomaco e intestino.
Che relazione c’è tra emozioni e disturbi intestinali?
Tutto parte da un neurotrasmettitore chiamato serotonina. La serotonina è responsabile della regolazione delle emozioni, infatti è implicata in condizioni cliniche come la depressione. Tra le tipologie di farmaci usate per combattere i sintomi depressivi, esiste una categoria che agisce proprio su questo neurotrasmettitore, sono i farmaci serotoninergici.
La serotonina non si trova solo nel cervello, il nostro intestino è pieno di questo neurotrasmettitore.
Il 95% della serotonina presente nel nostro corpo si trova nell’intestino.
Quando proviamo emozioni a valenza negativa, tristezza, paura, agitazione il cervello invia il segnale all’intestino di rilasciare serotonina per cercare di fronteggiarle e gestire questo surplus emotivo.
Ma l’intestino non è immune al rilascio di questo neurotrasmettitore. Tra i sintomi che più comunemente vengono riferiti al proprio medico ci sono:
- stitichezza e diarrea
- dolori addominali di tipo crampiforme
- pancia e stomaco gonfi
- meteorismo e flatulenza
- digestione lenta
- nausea
A questi disturbi si risponde con indagini diagnostiche che comprendono esami e test per scoprire le cause fisiche che li originano, ad esempio:
eventuali allergie e intolleranze alimentari
presenza di ulcere e infiammazioni della mucosa gastroduodenale
calcoli biliari, diverticoli o polipi intestinali e via discorrendo
Sono tantissime le malattie che provocano disturbi all’apparato gastrointestinale, ma non sempre dietro un addome costantemente gonfio e affaticato c’è una patologia. Talvolta a provocare il problema c’è “solo”… la nostra psiche.
Non a caso l’intestino viene definito anche il “secondo cervello”, ovvero un organo sensibilissimo che capta e reagisce ai nostri cambiamenti d’umore, al nostro livello di ansia e di stress, e che nelle persone particolarmente sensibili, ancor più se di sesso femminile e giovani, produce sintomi che sono un segnale da non sottovalutare. Certo, questi mal di pancia emotivi non sono gravi, non sono patologici ma… possono sempre diventarlo se non si affrontano le cause psicologiche che ne sono all’origine.
Correlazione tra stato emotivo e disturbi digestivi e intestinali
Ma come è possibile che una stitichezza ostinata, uno stomaco gonfio e dolorante che fatica a digerire anche il pasto più leggero possano essere conseguenza di uno stato emotivo alterato? Consideriamo il funzionamento parallelo di questi due organi: intestino e cervello, che “dialogano” in modo molto più stretto di quanto possiamo immaginare.
Pancia gonfia? Ecco come le emozioni provocano disturbi digestivi e intestinali
Avete presente quando interiorizzate le emozioni, sensazioni e sentimenti così tanto da poterle sentire proprio con la pancia? Molti non sanno che nella pancia c’è un secondo cervello, quasi una copia di quello che abbiamo nella testa e che non serve solo alla digestione. Infatti anche nell’intestino sono presenti cellule neuronali, seppur molte meno rispetto a quelle cerebrali, le quali, influenzate da fattori fisici e da stimoli di vario tipo, tra cui le emozioni interne, rilasciano ben il 95% della serotonina totale sprigionata dall’organismo.
La serotonina è proprio l’ormone che regola gli stati d’animo e le loro mutazioni, e le informazioni in esso presenti, vengono inviate direttamente al sistema limbico del cervello, che ha il compito di rielaborale. Quando le emozioni hanno un tratto negativo, e sono associate a stati di tensione e di ansia o di paura, allora il cervello invia all’intestino “l’ordine” di rilasciare altra serotonina per gestire il surplus emotivo ma questo ha delle conseguenze sulla funzionalità dell’apparato digestivo.
Cosa succede?
Ciò che accade è che la muscolatura addominale si contrae provocando gonfiore, diarrea o stitichezza, crampi, senso di tensione, spasmi. Ma non è finita qui, infatti la tensione emotiva, lo stress, inducono una iper-secrezione di acido cloridrico da parte dello stomaco, cosa che può alla lunga provocare infiammazione delle mucose e quindi bruciori, gastrite, persino ulcere.
La muscolatura addominale contratta nella zona diaframmatica, infine (cosa di cui ci accorgiamo quando tendiamo, senza renderci contro, a stare in apnea anziché respirare profondamente “di pancia”), rallenta la digestione e crea la classica dispepsia. E’ dunque molto importante, una volta che gli esami clinici e i test allergologici abbiano escluso un’origine patologica dei nostri disturbi gastrointestinali, cercare di lavorare sul nostro stato psicologico, abbassando i livelli di stress e trovando delle valvole di sfogo.
Lo stress gonfia!
Secondo la medicina cinese, la pancia gonfia indica un accumulo di ansia che non riesce ad essere scaricata in altro modo e, quindi, viene interiorizzata e accumulata internamente. Il respiro affannoso, proprio di chi vive in modo particolarmente agitato, contribuisce a far ingerire molta aria che, non potendo essere espulsa da naso e bocca, resta intrappolata nell’intestino.