Siracusa - “Devono avere l’ergastolo, se avessero approfondito la situazione mio figlio sarebbe ancora vivo. Vorrei abbracciarlo, ho un vuoto dentro”. Così Stefano Lo Piccolo, papà del piccolo Evan, il bimbo di un anno e mezzo morto all’ospedale di Modica il 17 agosto 2020. Fanpage l’ha intervistato alla vigilia dell’udienza in Corte d’Assise per Letizia Spatola, 24 anni, e il compagno Salvatore Blanco, 30, accusati di omicidio e maltrattamenti sul piccolo e rinviati a giudizio lo scorso 29 luglio.
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"Voglio che mio figlio abbia la pace e la giustizia che merita e che gli ha fatto del male resti in carcere per tutta la vita - si sfoga l’uomo -. Vorrei che Letizia, la mamma di Evan, rientri in carcere perché non è possibile che dopo sei mesi lei sia agli arresti domiciliari e possa fare quello che vuole. Una persona che non fa niente per salvare un bambino di un anno e cinque mesi, che le muore davanti agli occhi, non si può neanche definire madre. Anche Salvatore deve scontare una pena grossa per quello che ha fatto a mio figlio".
Quando da Genova tornò di corsa a Rosolini, Stefano trovò il figlioletto già "nella camera mortuaria: abbiamo dovuto comprare i vestiti per il funerale e basta. L'ho visto conciato malissimo, aveva una parte della faccia sfondata, costole rotte, spalla rotta, spina dorsale incrinata. Mi hanno minacciato dicendomi che se non davo un contributo economico il bambino sarebbe morto".