Ragusa - I ricoveri Covid che in Sicilia segnano una leggera risalita, nonostante il calo costante dei contagi, sono assestamenti naturali a cifre tanto basse, che non fanno statistica. Oscillazioni fisiologiche destinate a farsi sempre meno ampie col progredire del piano vaccinale, avviato per molti cittadini a far convergere in tutte le prossime iniezioni contro il Coronavirus anche il siero anti-influenzale.
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Campania e Lazio iniziano oggi, l’Isola sarà invece tra le ultime regioni italiane a partire, da lunedì 25 ottobre, con la co-somministrazione nella stessa seduta di entrambi gli antidoti. Non solo alle terze dosi, ufficialmente al via ormai già da tre settimane, ma anche a chi riceverà la prima o la seconda. La dinamica non è ancora chiarissima: l’anti-influenzale va infatti prescritto dal medico di base ed è offerto gratuitamente dal servizio sanitario solo alle categorie che, per età o condizioni di salute, ne necessitano davvero.
Il programma, quindi, riguarderà presumibilmente solo gli anziani e i target fragili o a rischio. Purtroppo in Sicilia il problema, per il momento, non si pone perché non è arrivata ancora una delle 1,3 milioni di fiale contro l’influenza stagionale ordinate a diverse case farmaceutiche, e Palazzo d’Orleans deve ancora stabilire le tariffe ai medici per la doppia inoculazione. Il Cts isolano minimizza la perdita di tempo: "Da noi la campagna antinfluenzale è sempre partita dopo, qui a ottobre si va ancora al mare mentre al Nord hanno il cappotto”.