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Come abbassare il colesterolo con l’attività fisica

Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, l’attività fisica potrebbe decisamente aiutare ad abbassare la presenza di colesterolo nel sangue.

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Quanti minuti a settimana dovremmo camminare per poter ridurre il colesterolo cattivo?
La presenza di colesterolo cattivo nel sangue è certamente un pensiero che affligge molte persone. Sono in tanti, infatti, coloro che tengono alla propria salute e che vogliono mantenersi in forma. Pensare al benessere del proprio corpo e del proprio organismo dovrebbe essere una priorità per tutti noi. E controllare i livelli di colesterolo è sicuramente un primo passo per farlo nel modo giusto. Dovremmo sempre stare attenti a ciò che mangiamo ma anche a quanta attività fisica facciamo per permetterci di raggiungere degli ottimi risultati, che proteggano la nostra salute.
Per prevenire patologie gravissime la prima soluzione è adottare un sano stile di vita, che significa:
un’alimentazione salutare e varia, povera in grassi saturi e zuccheri, ricca in acidi grassi polinsaturi, vitamine e fibre
un’attività fisica regolare
rinuncia al fumo
consumo ridotto di bevande alcoliche
Il colesterolo
Data l’importanza del colesterolo e dato l’impatto che ha sulla vita di molte persone, avevamo già trattato in passato dell’argomento con diversi articoli in merito. Oggi continuiamo a parlarne, concentrandoci però sull’attività fisica piuttosto che sull’alimentazione.
Attività fisica e colesterolo
Prima di entrare nello specifico, è bene chiarire, invece, la differenza tra vita attiva ed attività fisica. Per vita attiva intendiamo gli spostamenti a piedi invece che con i mezzi, salire le scale rinunciando all’ascensore, fare giardinaggio, ballare. Per conservare la salute e controllare il colesterolo dovremmo fare almeno 30 minuti al giorno di vita attiva. L’attività fisica è, invece, uno spazio di tempo dedicato in cui facciamo solo quello, senza altre finalità. Ne dovremmo fare almeno 180 minuti per settimana.
L’attività fisica aerobica aumenta la frazione di colesterolo buono. Attenzione: non riduce quello cattivo e quindi nemmeno quello totale, che anzi cresce, perché aumenta quello buono e si riduce l’indice di rischio cardiovascolare. Negli ultimi anni è stato evidenziato come l’attività fisica mirata possa diventare un preciso programma d’intervento preventivo e terapeutico, per controllare i fattori di rischio cardiovascolare, la dislipidemia, il sovrappeso, l’obesità e il diabete di tipo 2.
Affinché l’attività fisica produca gli effetti desiderati occorre che sia aerobica. Gli sport ideali da praticare per regolarizzare il colesterolo sono la corsa, il ciclismo, lo sci di fondo ecc., a patto che si svolgano a media intensità. L’allenamento a bassa intensità è praticamente inutile. Per dare un’idea, il colesterolo HDL non si muove significativamente per attività dell’ordine delle due ore settimanali; per ogni ora in più si può stimare un aumento medio del colesterolo HDL di 10 mg/dl.
Per attività fisica a media intensità s’intende camminare di buon passo (4/5 km/h), usare la bicicletta da camera, o camminare sul tappeto rotante a buon passo, salire abitualmente le scale a piedi, praticare nuoto e, udite udite, ballare. Il ballo, infatti, è di grande aiuto sia per mantenersi in forma sia per l’umore. Naturalmente il tipo di attività fisica, deve accompagnare lo stato di salute ed essere calibrato sulle esigenze individuali.

La domanda, a questo punto, è “quante volte a settimana è consigliabile fare sport e per quanto tempo?”
Secondo gli esperti, l’andamento ottimale è di 5 giorni a settimana, a media intensità, per 30-40 minuti al giorno; oppure, 3 giorni a settimana, intensità elevata, per 20-30 minuti al giorno.
È importante evidenziare che l’esercizio fisico continuativo deve essere accompagnato da costanti controlli medici periodici e da uno stile alimentare consono allo sforzo sostenuto. Ecco quanti minuti a settimana dovremmo camminare per poter ridurre il colesterolo cattivo
Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, l’attività fisica potrebbe decisamente aiutare a ridurre la presenza di colesterolo nel sangue. E, se fatta come si deve e in modo continuo, potrebbe anche alzare i livelli di colesterolo HDL (quello comunemente chiamato buono). In questo caso, l’ISS ci spiega che, per raggiungere degli obiettivi soddisfacenti in questo ambito, dovremmo fare attività fisica in un tempo specifico. E questo tempo comprende ben 150 minuti a settimana. Perciò, ecco quanti minuti a settimana dovremmo camminare per poter ridurre il colesterolo cattivo.
Per onor di cronaca, l’Istituto Superiore di Sanità indica attività ed esercizi aerobici, quindi non solo la corsa. Se quest’ultima, infatti, non dovesse fare al caso nostro, potremo sempre buttarci su altri sport. Per esempio, potremmo andare in bici o fare esercizi che permettano alla frequenza cardiaca di aumentare. Se dovessimo adottare questa abitudine in modo costante, potremmo davvero vedere i risultati che speriamo. Nonostante queste informazioni, però, non buttiamoci subito in una nuova attività. Prima di tutto, infatti, dovremmo consultare il nostro medico di fiducia e chiedergli se siamo nelle condizioni per affrontare questo tipo di attività fisica. Infatti, solo lui potrà darci una risposta concreta e sicura in base soprattutto al nostro stato di salute e alla nostra situazione in generale.

Benefici dello sport e colesterolo
L’intensità delle prestazioni fisiche favorisce non solo il metabolismo generale ed energetico, che conduce alla riduzione del colesterolo, dei trigliceridi e della pressione arteriosa, ma aumenta anche il consumo degli zuccheri e dei grassi, con conseguente diminuzione di accumulo del grasso corporeo. Un peso più controllato significa anche gravare meno sull’apparato osteoarticolare, soprattutto in caso di fragilità ossea (osteoporosi). I benefici dello sport, e l’importanza di un’attività fisica regolare, sono stati evidenziati dalla World Health Organization (WHO). L’autorevole organizzazione stima che circa 1,9 milioni di decessi in tutto il mondo siano da attribuire all’inattività fisica e che almeno 2,6 milioni di morti sono dovuti al sovrappeso o all’obesità. In conclusione, un’importante strategia di prevenzione consiste nel perseguire sani stili di vita fin dalla adolescenza.
Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e non si sostituiscono in alcun modo al consulto medico e/o al parere di uno specialista. Non costituiscono, inoltre, elemento per la formulazione di una diagnosi o per la prescrizione di un trattamento.
 


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