PALERMO, 15 DIC Come si viveva in Sicilia nel XXI
sec. a.C.? Quali erano le abitudini alimentari degli uomini che
l'hanno abitata nella preistoria? Una mostra in programma al
Museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa, dal 18
dicembre al 28 febbraio 2022, darà uno spaccato delle condizioni
di vita del tempo grazie alle rivelazioni fornite da analisi sui
reperti faunistici, gli studi sui carboni e sui residui organici
sopravvissuti nei vasi che hanno permesso di ricostruire
l'ambiente, la fauna e la metodologia di costruzione delle
capanne.
Il pezzo più interessante è un grande pithos, ricomposto da
centinaia di frammenti. Il vaso, proveniente proprio da
Castelluccio, in origine conteneva olio d'oliva, e rappresenta
la testimonianza più antica in Sicilia e in Italia della
coltivazione dell'ulivo.
"Le scoperte archeologiche ci consegnano ogni giorno nuove
rivelazioni sulla storia dell'Isola sottolinea l'assessore
regionale dei Beni culturali Alberto Samonà soprattutto
relativamente alle fasi più antiche".
La mostra è un'occasione per presentare al grande pubblico
repert inediti, provenienti sia dallo scavo dell'abitato
effettuato da Giuseppe Voza tra il 1989 e il 1993, che da altri
siti contemporanei della Sicilia e delle isole Eolie. Tra gli
oggetti esposti anche alcuni pezzi concessi in prestito dal
museo di Altamura e dall'isola di Malta.
Dopo gli scavi nella necropoli effettuati da Paolo Orsi alla
fine dell'Ottocento, il sito è risultato uno tra i più
interessanti in Sicilia, tanto che Luigi Bernabò Brea diede il
nome di "fase di Castelluccio" al periodo del Bronzo Antico
siciliano, tra la fine del III e l'inizio del II millennio a.C.
L'esposizione verrà arricchita con i reperti, recentemente
restaurati, provenienti dall'abitato. "Vogliamo chiudere con
questa mostra al museo "Paolo Orsi" dice Carlo Staffile,
direttore del parco archeologico di Siracusa un anno di
ripresa del settore culturale dopo la crisi dovuta alla
pandemia. Sono certo che questa esposizione, frutto del lavoro
di ricerca di un team internazionale di studiosi, italiani,
tedeschi e statunitensi, coordinati da una archeologa del Parco,
Anita Crispino, otterrà il favore non solo degli specialisti ma
anche dei visitatori". (ANSA).
Mostre: studi su reperti, la vita in Sicilia 4 mila anni fa
di Ansa
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