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Covid, un siciliano su 5 è senza difese, e gli altri 4 le stanno perdendo

Il blocco no vax continua a concentrarsi sull'Isola

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Ragusa - Mentre la variante Omicron del Coronavirus avanza, i contagi fanno registrare nuovi primati e la campagna vaccinale avviata un anno fa è arrivata alla terza dose con l’apertura anche alla fascia dei più piccoli (fascia d’età 5-11 anni) continua a essere consistente il numero di persone con più di 12 anni che si tiene lontano dall’immunizzazione anti-Covid: 5,683 milioni (senza considerare i guariti) secondo l’ultimo report del Governo che registra un lieve avanzamento rispetto alla settimana precedente con 192mila nuove adesioni (ma erano state di più nei sette giorni precedenti con 227.689 prime iniezioni). Confermata la graduatoria anagrafica con il blocco “no vax” è concentrato nella fascia dei 40enni e 50anni (in totale 2,26 milioni).

I non vaccinati rappresentano il 10,5% della popolazione over 12. In valore assoluto il numero è tra i 40-49 anni (1.221.454) e i 50-59 anni (1.038.570), mentre in termini percentuali la fetta più consistente si ritrova tra i 12-19enni: il 18,47% che corrisponde a 854.716 persone su una platea di 4.627.514. Molto bassa, al contrario, l’incidenza dei non vaccinati nella fascia contigua dei ventenni: solo l’8% è in attesa della prima dose. Per ritrovare una percentuale più bassa si deve risalire alle categorie degli anziani (tra gli ultra 80enni è 4,0%, tra i 70enni 6,43%).

In testa resta la Sicilia: sull’Isola più di un quinto degli over 12 (22,6%) non ha protezione vaccinale. E se contiamo che anche chi ha completato il ciclo con due dosi sta perdendo difese, la situazione rischia di farsi davvero critica nelle prossime settimane. Il ritardo rispetto al resto del Paese riguarda infatti anche le terze dosi. Anche in Calabria ha percentuali simili (21,2%) e in terza posizione c’è l’Alto Adige: nella provincia di Bolzano i no vax sono il 20,2%. All’opposto dello spettro vaccinale c’è la Toscana dove la percentuale di chi non ha aderito alla campagna è del 13,3%. Unico territorio, insieme a Lazio e provincia di Trento, a rimanere sotto il 14%.


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