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Covid, variante Omicron e variante Delta: le differenze

Coronavirus, la variante Omicron e la variante Delta: la differenza dei sintomi

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 Omicron, la nuova variante del coronavirus, che nelle ultime settimane ha preso a diffondersi anche in Italia, sembrerebbe il condizionale è d'obbligo, dare sintomi più leggeri e una malattia meno grave rispetto alla variante Delta. A differenza della variante Delta sembrerebbe però nettamente più contagiosa. In particolare secondo l'Istituto Superiore di Sanità la variante Omicron avrebbe una contagiosità di 5 volte superiore alla Delta.

Variante Omicron e variante Delta: la differenza dei sintomi
Secondo quanto è stato dato di osservare ai ricercatori fino a questo momento, i contagi da variante Omicron si manifestano con sintomi quali mal di testa, naso che cola, starnuti, affaticamento e dolori alle ossa. Insomma sintomi molto comuni ai raffreddori e alle influenze, affezioni stagionali tipiche di questo periodo. Pertanto in presenza di tali sintomi solo un tampone può aiutarci a capire se siamo stati infettati dal SARS-CoV-2 o dai virus stagionali. La perdita di gusto e olfatto che invece sono sintomi che si associano alla variante Delta risulterebbero meno presenti in questa nuova variante. In particolare secondo i dati di una ricerca condotta dal King’s College di Londra in collaborazione con l'azienda Zoe pubblicata sul British Medical Journal, il 41% dei contagiati con Delta non sentiva più sapori e odori, con Omicron la percentuale è scesa tra il 12 e 23%. Tuttavia gli stessi autori dell'articolo precisano che i dati sono ancora preliminari e si basano su casi osservati a Londra. A questo proposito il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca nell'analizzare i dati relativi a Scozia e Nord Europa, spiega che “i casi provocati dalla variante Omicron sono associati a un’ospedalizzazione decisamente inferiore, stimata due terzi in meno, ma non è chiaro se questo si debba alla copertura vaccinale o a una minore reale virulenza della Omicron".

A far propendere per una minore pericolosità di questa nuova variante, anche uno studio effettuato dell'Università di Hong Kong secondo cui la variante Omicron pare che colpisca maggiormente le prime vie respiratorie, ovvero naso e bocca rispetto ai polmoni.

Dai primi studi emergerebbe anche che una differenza tra i pazienti vaccinati e quelli che non lo sono. I primi presentano come sintomi soprattutto mal di testa e congestione nasale, mente i secondi hanno maggior possibilità di soffrire di tosse, respiro corto e sintomi di natura simile all'influenza.

Omicron vs Delta: i tempi di incubazione
Un'altra differenza riguarda invece i tempi di incubazione. Nel caso dell’Omicron già dopo soli 3 giorni dall'esposizione si potrebbero manifestare i sintomi del contagio rispetto al periodo dai 4 ai 6 giorni della variante Delta.


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