Ragusa - La rapida diffusione della variante Omicron sta portando i contagi giornalieri in Italia a cifre mai viste finora e non è solo per il boom dei tamponi, visto che continua a salire parallelamente anche il tasso di positività - cioè il rapporto tra test eseguiti e infezioni scoperte - che ieri in Sicilia s'è impennato dal 5,6 al 6,7% (una percentuale comunque inferiore alla media italiana, che ha raggiunto il 9,5%). I quasi 100mila nuovi positivi del 29 dicembre (quota che fino a un paio di giorni fa gli esperti prevedevano di toccare solo a metà gennaio) sono un numero “monstre” mai visto finora in un solo giorno, raggiunto con largo anticipo sui pronostici, e rappresenta il secondo record consecutivo di casi quotidiani dopo i 78mila di martedì.
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Il numero è destinato a salire ulteriormente: il risultato dei contatti avuti in queste giornate di festa si vedrà, infatti, nelle prossime due settimane. E la cifra potrebbe restituire una fotografia solo parziale sulla reale situazione, dato che in diversi territori è saltato il sistema di tracciamento e i tamponi - specie quelli molecolari - sono ormai merce rara. Per questo appare troppo posticipata l’entrata in vigore delle due nuove misure, assunte ieri a tarda sera dal governo: niente quarantena precauzionale per i cittadini vaccinati con la terza dose (o che abbiano ricevuto la seconda da meno di 4 mesi) entrati in contratto con soggetti positivi; ed estensione del super green pass (cioè da vaccino o guarigione, e non da tampone) ai trasporti a lunga percorrenza e a quelli locali.. Se l’obiettivo delle due misure definite “urgenti” è frenare i contagi, dovevano entrare in vigore subito, oggi stesso. Il 10 gennaio è troppo tardi.
Va da sé che l’ulteriore estensione del pass vaccinale a ogni luogo o attività anche all’aperto e su tutti i mezzi di trasporto equivale a un lockdown di fatto per i non vaccinati: non potranno più frequentare né recarsi in alberghi, centri, impianti sportivi e spazi all’aperto neanche se ci lavorano. Per i vaccinati col booster o entro 4 mesi, invece, resterà solo l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 per i 10 giorni successivi al contatto e di effettuare – solo qualora sintomatici – un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso. Ma tra 10 giorni, di questo passo, faremo prima a fare la conta di chi è rimasto negativo.