Ragusa – Sarà aperta o chiusa la scuola? Sarà in dad o ancora in vacanza? L’associazione comuni siciliani annuncia la decisione di chiudere le scuole fino a domenica 16 gennaio, demandando agli istituti la scelta sulla didattica a distanza. Numerosi sindaci di diverse province hanno già contraddetto ieri sera - con apposite ordinanze - la delibera firmata solo qualche ora prima dalla task force regionale a cui hanno partecipato insieme ai sindacati, altrettanto contrari alla riapertura dei cancelli: finché non ci saranno dati "certi" sui tracciamenti, il ritorno in classe non è sicuro.
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Si sfilano alcuni centri del nisseno, del trapanese e - tra i capoluoghi - Ragusa: "Tutto aperto e solo le scuole chiuse?" si chiede il sindaco, Giuseppe Cassì. Chi ha dato allora il via libera alla ripresa dell'anno scolastico se la maggioranza appare tutta contraria, inclusi comitati di cittadini e associazioni di genitori? Il perché è facile: il governo Draghi è fautore della sicurezza delle lezioni in presenza e, senza zona arancione (imminente ma non scontata nella cabina di regia di questo venerdì), la dad non s’ha da fare. La via traversa per raggiungerla è quella di adottare singoli provvedimenti in base all'art. 50 del Testo Unico Enti Locali, che dà facoltà alle amministrazioni comunali di intervenire in caso di "pericolo". Ogni primo cittadino deciderà dunque, in ordine sparso, se riaprire gli istituti da oggi o da lunedì 17 e con quale modalità didattica.