Roma - Alle Regioni che chiedono al governo di mollare la presa su quarantena dei vaccinati e tamponi per il ritorno alla libertà, il virus sta replicato senza mollare la presa dei nuovi contagi giornalieri. Tanti i morti ma, grazie ai sieri, i ricoveri non stanno crescendo proporzionalmente alle infezioni. «Omicron è già responsabile del 90% dei contagi, ma è meno aggressiva» dice Francesca Di Gaudio, responsabile del laboratorio siciliano del Cto di Palermo, che coordina la rete dei centri regionali a caccia di varianti sull’Isola. Siamo proprio sicuri che queste siano finalmente arrivate al benedetto picco?
News Correlate
Sul raffreddamento della curva bisognerà aspettare gli effetti quantitativi (ritardati) delle attività correlate ai saldi e della riapertura delle scuole, sottolinea il matematico Giovanni Sebastiani del Cnr. «Abbiamo raggiunto il picco della pandemia dopo la Befana – si sbilancia l’epidemiologo pugliese Pier Luigi Lopalco -, ne stiamo uscendo e il mese prossimo questa situazione non ci sarà più: in primavera potremo fare i conti con una situazione nuova, con la popolazione in gran parte vaccinata o entrata in contatto col virus».
«Verosimilmente assisteremo a breve ad una decrescita dei casi – conferma il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri - che potrebbe portare ad una nuova modifica delle misure per allentare la presa». Tra queste una possibile maggiore differenziazione tra positivi e ricoverati sintomatici e non, vaccinati e non, da scorporare dai bollettini e far così scendere le curve dei colori. Anche questi sarebbe ora che fossero ridotti a due soltanto, dopo il sostanziale livellamento delle differenze tra bianco, giallo e arancione operato dall’allargamento di attività e servizi proibiti ai no vax. Siamo davvero arrivati alla «luce in fondo al tunnel» evocata dall’emissario dell’Oms David Nabarro?
I Germania e nell’est Europa, poco immunizzato, il virus continua a macinare record ma segnali incoraggianti di uscita dall’ondata arrivano da Gran Bretagna, Francia - il paese Ue più investito dalla nuova fiammata - e dagli Usa, dove il massimo esperto mondiale Anthony Fauci «spera» che il calo dei casi e la stabilizzazione delle terapie intensive preludano al passaggio ad una fase endemica più gestibile della pandemia. L’unico bastone che potrebbe mettersi fra le ruote è la comparsa di un’ennesima variante capace «eludere la risposta immunitaria a quella precedente, anche perché i risultati della quarta dose di vaccino in Israele al momento non sembrano brillanti.