Ragusa - Finisce in Procura, a Ragusa l’acquisto, da parte della Regione Siciliana, di circa 3 milioni di kit di tamponi rapidi rinofaringei, per una spesa complessiva di 3 milioni e 200mila euro.
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Il caso, riguardante per il momento solo la provincia iblea, è stato sollevato dal deputato regionale del Pd, Nello Dipasquale che ha inviato una lettera al direttore generale dell’Asp di Ragusa, ai magistrati ragusani ed all’assessore regionale alla Salute. Secondo alcune fonti, della vicenda si stanno interessando i militari della Guardia di finanza di Ragusa su indicazione della Procura.
“Potrebbero essere di prima generazione e conseguentemente inefficaci a individuare le ultime varianti di Coronavirus” dice il parlamentare regionale del Pd, Nello Dipasquale, per il quale l’acquisto per singolo tampone è stato di 1,09. Secondo l’esponente politico, ci sarebbe stato un risparmio ma la Regione si sarebbe messo dentro un prodotto non di primissima qualità.
“Nello specifico la questione riguarda l’acquisto – dice Dipasquale – di oltre 3milioni di kit, con una spesa che supera i 3milioni e 200mila euro, € 1,09 per tampone, già “vecchi” e che nel 50% dei casi restituiscono dei falsi negativi. Una situazione che, come si può facilmente intuire, incide negativamente su tutto il sistema sanitario regionale, dal conteggio dei nuovi positivi alla tracciabilità dei malati”.