Ragusa - La straordinaria capacità diffusionale della variante Omicron 2 rende ancora più inutili che in passato le strategie attendiste di contrasto al Covid: la fase epidemica attuale l'impatto clinico della variante Omicron 2 sembra coinvolgere soprattutto i reparti ospedalieri ordinari (il 23,3% della Sicilia è tra le percentuali nazionali più elevate). Tuttavia l'occupazione dei posti letto, in terapia intensiva come in area medica, non cresce ancora proporzionalmente al contagio (neanche in provincia di Ragusa, tra le prime italiane per nuovi casi settimanali).
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Lo conferma anche l’ultimo bollettino di domenica 20 marzo, al netto delle consuete spalmate di positivi e decessi di giorni precedenti che rendono indecifrabile il reale andamento dell’infezione in Sicilia: le curve di infezioni e ricoveri salgono e lo ski vede ancora meglio nel grafico allegato in foto: la risacca della quarta ondata cominciata a metà gennaio, e che già a febbraio aveva incontrato una prima secca, ha interrotto la picchiata da inizio marzo per rilanciare un nuovo cavallone. Tuttavia, secondo gli esperti, i ricoveri non aumentano tanto da poter prendere in contropiede la serrata exit strategy prevista dal governo Draghi.
Dall’1 aprile - con la fine dello stato di emergenza nazionale - saranno cancellati con un colpo di spugna sistema dei colori regionali, Cts e commissari straordinari. Inoltre, non saranno più costretti all’isolamento i contatti a rischio ma solo i positivi e basterà il green pass base (da tampone) per i no vax a lavoro. Dall’1 maggio sarà abolito pure quello “super” (resterà fino al 31 dicembre solo per le visite in ospedale) e potremo toglierci le mascherine al chiuso. Dal 15 giugno, infine, decadrà l’obbligo vaccinale per gli over 50: rimarrà esclusivamente per il personale sanitario e delle rsa. Le vaccinazioni sono al palo e la fine del Coronavirus pare davvero arrivata. Almeno per decreto.