Ragusa - Anche se lo stato di emergenza è finito, in Sicilia si apre ufficialmente la caccia alla nuova variante Xe che sta mettendo in apprensione mezza Europa, distratta dalla guerra in Ucraina: i 5 laboratori d'analisi regionali autorizzati alla ricerca delle mutazioni stanno analizzando centinaia di campioni, a caccia del nuovo ceppo derivante dalla combinazione di Omicron e Omicron 2, ritenuto dall'Oms 10 volte più contagioso delle sorelle maggiori. Come fu per queste, è matematico che anche la minore arrivi in Italia, se non è già arrivata: in particolare sull'Isola ci sono molti voli diretti da e per l'Inghilterra, dove infuria.
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Stavolta “la mutazione non riguarda la proteina Spike ma un altro gene del virus - dice Francesca Di Gaudio, responsabile del Centro siciliano che coordina la rete dei sequenziamenti -, ci sono stati casi clinici gravi e stiamo cercando di capire con quale variante si sono contagiati gli ospedalizzati”: un quarto sono pazienti senza gravi patologie pregresse e vaccinati, magari da diversi mesi. Al di là della durata degli anticorpi, la guardia contro il Covid è stata abbassata da un pezzo, al di là delle leggi, spesso anche nelle precauzioni igieniche minime.
La fase di calo dei positivi che sta attraversando tutto il Paese - seguita molto a rilento da ricoveri e decessi - è ascrivibile, infatti, alla circolazione della vecchia Omicron (oltre che al crollo del numero di tamponi). Certo le vacanze di Pasqua non aiuteranno a frenarne la diffusione. Nel mentre, la campagna vaccinale è in stallo totale: nella fascia 5-11 anni gli immunizzati con almeno una dose sono appena il 28% del target, mentre resta da proteggere con la prima ancora il 10% di tutti i rimanenti over 12; 850.231 i siciliani che mancano all’appello del booster.
Ormai si fanno meno di 3mila iniezioni al giorno in tutta l'Isola tanto che alcuni hub hanno chiuso, anche nel ragusano. I risultati dei reagenti si avranno tra qualche giorno ma - anche quando sarà accertata la presenza di “Omicron 3” - purtroppo resterà sempre la navigazione a vista tra i reparti Covid l’unica via per appurarne la virulenza e l’eventuale resistenza al vaccino, visto che è appena sorta e mancano ancora studi approfonditi.