Roma - Dal crollo di restrizioni, tamponi e sequenziamenti stiamo mettendo alla prova estrema la capacità diffusionale delle nuove varianti Covid. Dobbiamo assolutamente entrare in una fase di convivenza silente col virus perché l’estate, in fondo, è sempre stata una “zona franca”, anche nel primo anno di pandemia: un periodo in cui mollare gli ormeggi e in cui il virus morde meno. Non si sa ancora molto dei nuovi sviluppi di Omicron e, per non affidarci del tutto alla buona sorte, l'unica è guardare al Regno Unito, primo Paese a dire addio a ogni limitazione: ebbene, nel ritorno alla "normalità", il numero dei decessi britannici è rimasto stabile e i ricoveri non hanno mostrano progressioni significative, il che lascerebbe ben sperare.
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Sulla durata del vaccino, ci sono Usa e Israele avanti con la quarta dose: qui primi rilievi indicano un rinforzo delle difese, ma per breve tempo. L’efficacia scomparirebbe addirittura in un paio di mesi: probabilmente gli attuali vaccini non ce la fanno più a riallungare la stessa coperta anticorpale, ormai sfilacciata. Al momento, in Italia l’Aifa hanno autorizzato il “secondo booster” volontario solo per over 80 e ultra60enni inseriti nelle categorie a rischio. Anche l’ultimo bollettino giornaliero non evidenzia anomalie rispetto ai precedenti. Ma il virus dorme, non è morto ripete l’Oms. Per il momento, ci accontentiamo che non si risvegli.