Ragusa - Da due giorni i bollettini Covid della provincia di Ragusa hanno ripreso a segnare un lieve incremento di contagi, mentre i ricoveri oscillano senza volerne sapere di calare. A livello regionale fino a domenica 17, Pasqua, la curva dei contagi siciliani ha registrato una lenta ma costante discesa: l'8,3% in meno rispetto anche se - in numeri assoluti - i nuovi casi quotidiani continuano ad essere quasi il doppio della media giornaliera della settimana scorsa, quando l'incidenza sulla popolazione è stata di 621 nuove diagnosi ogni 100mila abitanti. Le fasce d'età più contagiate sono risultate quelle più giovani, dai 6 ai 13 anni, che non a caso sono le meno vaccinate.
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Dai 5 agli 11 anni hanno ricevuto almeno una dose solo il 28%; dai 12 in su’ invece la percentuale s’impenna al 90%. La quarta dose è praticamente inesistente: partita l’1 marzo, finora ha convinto poco più di 3mila cittadini dei quasi 872mila che potrebbero effettuarla perché fragili o affetti da deficit immunitari. Gli effetti di vacanze pasquali, processioni, scampagnate e riunioni familiari si apprezzeranno dal primo maggio, passate come al solito le due settimane di incubazione del virus, proprio quando dovrebbe subentrare l'addio alle mascherine al chiuso. In mezzo c'è pure il weekend lungo del 25 aprile tuttavia, al momento, la situazione resta sotto controllo.
Intanto da ieri è prenotabile e disponibile gratuitamente nelle 3mila farmacie siciliane, con la ricetta del medico curante, il nuovo farmaco Paxlovid: la pillola anti Covid di Pfizer da somministrare entro i primi 5 giorni dalla scoperta della positività, nei pazienti che rischiano di sviluppare una forma grave di malattia. Riduce dell'88% la probabilità di finire in ospedale in chi soffre di cancro, diabete, sovrappeso, malattie polmonari e renali croniche, patologie cardiovascolari, ipertensione, anemia falciforme e per chiunque abbia più di 60 anni indipendentemente dalle condizioni di salute.