Palermo - La variante Centaurus del Coronavirus sbarca in Sicilia: i primi due casi sono stati intercettati a Palermo dal Centro qualità regionale dei laboratori. Si tratta di un bambino di dieci anni e di un uomo di trentasei anni, entrambi in buone condizioni e seguiti a domicilio. La nuova arrivata della famiglia Omicron compare in scena proprio quando nell’Isola aumentano i contagi: il 6% in più nell’ultima settimana. Ma mentre l’epidemia torna a correre, la campagna vaccinale con i nuovi farmaci bivalenti – efficaci contro le ultime mutazioni – procede a rilento. La variante Centaurus (Ba.2.75) è stata sequenziata due giorni fa nel laboratorio tecnico per le emergenze del Cqrc di viale del Fante a Palermo, guidato da Francesca Di Gaudio. I due pazienti positivi si sono contagiati tra fine settembre e i primi di ottobre. Sono i primi due casi siciliani intercettati. Segno che la sottovariante già circola nella popolazione. Secondo l’ultima indagine-lampo dell’Istituto superiore di sanità del 29 settembre, le uniche varianti trovate in Sicilia erano Ba.5 (presente nel 93,2% dei campioni analizzati), Ba.4 (4,1%) e Ba.2 (2,7%). Tutte della famiglia Omicron.
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Il presidente della fondazione indipendente Gimbe, il siciliano Nino Cartabellotta, sottolinea che «in Italia Centaurus sta circolando da tre mesi senza prendere il sopravvento su Omicron 5. L’European Centre for Disease Control and Prevention la classifica come variante di “interesse” e non di “preoccupazione”: è in grado di eludere la risposta immunitaria, ma non ci sono evidenze di una sua maggiore trasmissibilità o gravità clinica». Al di là dell’incidenza di Centaurus, la curva in Sicilia continua a crescere. «Negli ultimi sette giorni – spiega Vito Muggeo, professore del dipartimento di Scienze statistiche, economiche e aziendali dell’università di Palermo – c’è stato un aumento nel 6% del numero di nuovi casi, ma l’incremento è stato più contenuto rispetto alla settimana precedente quando ammontava al 26%. L’incidenza settimanale su 100mila abitanti è di 176 nuovi casi, rispetto al valore nazionale di 486 nuovi casi su 100 mila». Ma sul fronte ospedaliero non ci sono aumenti proporzionali all’incremento delle diagnosi: ieri 1.595 su 12.355 tamponi eseguiti, 231 ricoverati nei reparti ordinari (dieci in più) e 17 in Terapia intensiva, una nuova vittima.
La crescita dei contagi non sembra preoccupare più di tanto i siciliani. Da due settimane la Regione ha dato il via alla campagna di massa per la quarta dose con i nuovi vaccini anti-Omicron, aperta agli over 12 che abbiano ricevuto l’ultima somministrazione o siano guariti dal Covid da più di tre mesi. C’è stato un lieve aumento delle dosi giornaliere somministrate, ma non una corsa. Il picco venerdì scorso, con 2.200 vaccinazioni in un giorno. Il doppio rispetto a quelle del venerdì precedente, ma molto lontano dai numeri del gennaio scorso quando, in seguito all’impennata dei contagi Omicron, si viaggiava al ritmo di 40 mila dosi giornaliere. «Alla Fiera del Mediterraneo – conferma il responsabile sanitario dell’hub, Rosario Iacobucci – siamo passati da cento a duecento vaccini al giorno più una cinquantina a domicilio». Sull'Isola esplode però la grana dei medici vaccinatori delle agenzie interinali: il loro contratto è scaduto il 30 settembre e non è ancora stato rinnovato perché la Regione non ha ancora dato il via libera. Al loro posto, per il momento, sono impiegati i medici delle nuove unità di continuità assistenziale (Uca), che dovrebbero occuparsi solo dell’assistenza dei positivi a domicilio, e i medici con contratti co.co.co reclutati per l’emergenza Covid.
Nella settimana dal 3 al 9 ottobre la curva epidemica in Sicilia continua ad aumentare, in linea con la tendenza nel territorio nazionale. L'incidenza di nuovi casi positivi è pari a 8.857 (+10,04 per cento), con un valore cumulativo di 184/100.000 abitanti. Il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Messina (256/100.000 abitanti), Siracusa (236/100.000) e Catania (214/100.000). Sono i dati forniti dal Dasoe, il Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico. Le fasce d'età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 60 e i 69 anni (264/100.000), tra i 70 e i 79 anni (256/100.000) e tra gli 80 e gli 89 anni (189/100.000). Anche le nuove ospedalizzazioni sono in lieve aumento. I dati relativi alla campagna vaccinale fanno riferimento alla settimana dal 5 all'11 ottobre. Nella fascia d'età 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 25,58% del target regionale. Hanno completato il ciclo primario 67.796 bambini, pari al 22%. Gli over 12 anni vaccinati con almeno una dose sono il 90,79% del target regionale mentre ha completato il ciclo primario l'89,46%. Hanno effettuato la terza dose 2.765.179 persone, pari al 72,32% degli aventi diritto.
Il 13 luglio è stata avviata la vaccinazione per la quarta dose agli over 60 e agli over 12 anni con elevata fragilità purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla terza dose o dall'ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo). Dal 7 settembre il ministero della Salute ha autorizzato la somministrazione della dose booster, con i vaccini m-Rna bivalenti Original/Omicron BA.1, agli over 60, alle persone di elevata fragilità e alle fasce di età over 12 anni in attesa della terza dose includendo anche operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani e donne in gravidanza. Dal 23 settembre è consentito l'utilizzo dei vaccini m-Rna per la variante Original/Omicron BA.4-5 per la quarta dose, su richiesta dell'interessato, a tutti gli over 12 anni, dei vaccini m-RNA, aggiornati alle varianti BA.1 e BA.4-5, che abbiano ricevuto la terza dose da almeno 120 giorni. Dal 1° marzo sono state effettuate in Sicilia 126.034 somministrazioni di quarta dose di cui 119.930 a soggetti over 60.