Ragusa - "A causa del venir meno del necessario rapporto fiduciario con l’assessore Francesco Barone, ho ritenuto di revocare tutte le deleghe a lui assegnate che, allo stato, sono trattenute ad interim dal sottoscritto".
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Un rigo e mezzo è bastato al sindaco di Ragusa Peppe Cassì per licenziare il fautore della sua candidatura alla carica di primo cittadino, Ciccio Barone, e prossimo candidato alla carica di sindaco nel 2023. "Quoque tu Brute, fili mi": Cassì in sostanza non ha accettato che il suo spin doctor gli facesse le scarpe. All'interno della coalizione che regge le sorti del governo ragusano da quasi due anni esiste ormai una spaccatura insanabile fra quanti scommettono sul futuro politico di Ciccio Barone, e quanti si dichiarano fedelissimi del sindaco uscente.
La coabitazione fra i due, in un clima da guerra fredda, è durata parecchi mesi, fino al post odierno del sindaco Cassì, che si è infine stancato dell'erosione interna fatta nei suoi confronti dell'assessore che ha portato a Ragusa il Caravaggio delle polemiche.
Nella foto, l'assessore Ciccio Barone, a destra, con il comico Uccio De Santis.