Cultura Modica

Il rosso e il bianco. Rivive la chiesa di Sant’Anna a Modica

La chiesa di San Calogero e Sant’Anna rinasce grazie a una installazione di luce e a un video



Modica - Una luce rossa, sofferente, sulla volta; una luce bianca, neutra e priva di emozione, sulla navata.

Lo spettatore? È quasi un ingegnere che entra per la prima volta in un cantiere.

Possono una installazione di luce e un video far germogliare dalla polvere un luogo sacro, inaccessibile, sconosciuto alla comunità che lo ospita?

C’è uno spazio urbano al quartiere d’Oriente a Modica, quello che precede e permea la chiesa di San Calogero e Sant’Anna, che enuclea una energia mistica straordinaria. È la via Ente Liceo Convitto.

Ma solo entrando dentro l’edificio di culto chiuso da decenni, inagibile, decadente, ruderizzato, si capisce il senso di quell’emozione predittiva.

La chiesa di San Calogero e Sant’Anna è un luogo autentico, chiuso al mondo, puntellato con tiranti provvisori e tamponamenti ai muri, in attesa di una messa in sicurezza che non c’è, di una fruizione desiderata ma impossibile.

Impossibile se non fosse che il regista Andrea Giannone (Modica, 1982), autore di diversi documentari per Sky, ha avuto l’intuizione di chiamare l’amico Angelo Sanzone (Vittoria, 1977), designer della luce con una tesi al Politecnico di Milano sulla luce nei luoghi di culto, per accendere un fuoco.

L’occasione l’hanno data le Giornate Fai del 14 e 15 ottobre quando Sanzone e Giannone hanno dato vita a “Luce per un Cantiere”.

Fra tamponature murali, opere di tirantaggio e muretti posticci è stata creata una passerella amovibile in legno al centro della navata (messa in sicurezza) dove una installazione di luce illumina come in un cantiere i muri laterali in maniera fredda, asettica, acritica.

Un’altra luce, rossa illumina la parte alta della chiesa, dove è visibile il tetto a falda di nuova costruzione.

“La luce rossa avvolge la navata e rappresenta la sofferenza dell’edificio”, spiega Angelo Sanzone, “la luce bianca dei tubi a led rappresenta la luce di cantiere: piatta, uniforme, fa vedere ogni cosa, pregi e difetti…”.

Il percorso del visitatore termina in prossimità del presbiterio, anch’esso illuminato e transennato per impedire l’accesso, ma assolutamente visibile al pubblico: è l’attrazione maggiore per i visitatori, per i suoi particolari affreschi a trompe–l’oeil insoliti nel patrimonio artistico locale.

“La mia idea -spiega il designer Sanzone - è di usare la luce per salvare un bene culturale nascosto e che deve tornare accessibile.

La pedana collega fisicamente le due superfetazioni presenti: un muro in blocchi di tufo e una imponente struttura costruita con tubi innocenti che reggono le due arcate principali dell’aula. Percorrendo la pedana, il visitatore è condotto a fruire lo spazio come un addetto ai lavori che per la prima volta svolge un sopralluogo tecnico. Nella zona di accesso i visitatori guardano il video del regista Giannone che racconta la storia del luogo”.

La chiesa presenta sopra il portale di ingresso la data 1686. È probabile che risalga a quell'epoca nel suo impianto generale, mentre l'interno, nei suoi apparati decorativi, è stato arricchito, nel corso del Settecento.

Ospitava il famoso Crocifisso ligneo del XVII sec. di pregiato valore oggi restaurato e visibile nei locali del Liceo Convitto.

Si entra sei alla volta.

L’installazione è stata resa possibile grazie all’ospitalità dell’Ente Liceo Convitto di Modica e della sua presidente Teresa Floridia.

Il 12 novembre, domenica, a partire dalle ore 11, pagando un biglietto di 5 euro (prenotazioni al 3387205944) sarà possibile visitare il complesso di Sant’Anna, sede del Liceo Convitto, la chiesa, l’installazione “Luce per un cantiere” e il Crocifisso seicentesco restaurato.

Sarà una grande emozione.


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