Appuntamenti Messina

Le Vie dei Tesori, apre villa Cianciafara a Messina

Aprono la Prefettura, l’Archivio di Stato con una mostra sulla città post sisma, l’antichissima abbazia normanna di Mili e le ville liberty



Messina - Dalla Prefettura che aprirà al pubblico l’appartamento presidenziale riservato al Capo dello Stato, all'Archivio di Stato che è uno scrigno della memoria della città e presenterà documenti importanti sulla ricostruzione dopo il terremoto del 1908; ma soprattutto l’antica abbazia di santa Maria di Mili voluta dal gran conte Ruggero, tra le più antiche testimonianze normanne in Sicilia: appena recuperata, aprirà al pubblico dopo oltre dieci anni. Diciannove luoghi con numerosi siti inediti, passeggiate alla scoperta della città, ma anche dei dintorni, arrampicandosi sui borghi arroccati come Forza d’Agrò dove troverete una collezione inedita di grandi artisti del ‘900; o scoprendo il ciclo del grano di Fiumedinisi; e altre esperienze che porteranno tra antichi mulini, alla scoperta di collezioni d’arte gioiello, tra i “cocciulari” di Ganzirri o in musei che si “animeranno” per i visitatori. Le Vie dei Tesori ritorna a Messina per il sesto anno e con un’edizione da ricordare. Si parte sabato 10 settembre e si va avanti per tre weekend, sempre sabato e domenica, fino al 25 settembre.

“Uno degli obiettivi principali della collettività deve essere, certamente, l'investimento sulla cultura, con i suoi benefici riflessi economici e sociali – ha spiegato il prefetto di Messina, Cosima Di Stani - la valorizzazione del patrimonio artistico e storico del territorio non è soltanto un dovere verso la nostra storia, ma soprattutto nei confronti dei nostri giovani che possono così conoscere i tesori della città”. Per il sindaco Federico Basile, “Le Vie dei Tesori non è solo una vetrina ma un approccio di conoscenza ai luoghi. Mi impegno, prima di tutto con me stesso, di prendere esempio da questo festival per riappropriarci dei siti”. Alla presentazione in Prefettura sono intervenuti, il vescovo ausiliare di Messina monsignor Cesare Di Pietro che ha sottolineato “il valore dell’apertura dell’abbazia di Mili, un luogo di una bellezza infinita ma anche un segno importante per la comunità”; il comandante Supporto logistico Marina militare di Messina, Paolo Florentino ha sottolineato come “la Marina è solo custode del Forte San Salvatore e della Madonnina, ma sono tesori della città”. Il direttore dell'Archivio di Stato, Angela Puleio ha raccontato il sito che apre per la prima volta, e la mostra sulla ricostruzione di Messina; se il dirigente dell'Ufficio Scolastico provinciale, Stello Vadalà ha confermato l’importanza del festival per la formazione dei giovani, e Virginia Buda ha portato il saluto e il supporto della Soprintendenza ai Beni culturali. Tre weekend, per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza”, che cerca di scrollarsi di dosso le restrizioni e le paure post covid: per due anni, quando la pandemia ha costretto festival e rassegne a rimandare o rinunciare ai programmi,

“I luoghi sono un collante della comunità – dice Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori -; il festival non apre soltanto i siti ma ne racconta la storia, avviando una sorta di riappropriazione dell’identità per i cittadini; e creando una città sempre più attrattiva per i turisti”.

Le Vie dei Tesori ha scelto di provarci lo stesso, riscrivendo ogni visita e ogni percorso nel segno della sicurezza, privilegiando luoghi all'aperto, sostituendo le visite guidate con audioguide d'autore ascoltabili dal proprio smartphone. Oggi che la normalità sembra riacquistata, si torna felicemente allo storytelling nei luoghi, alle visite condotte dai giovani, al racconto delle comunità che si riappropriano degli spazi.

E quest’anno Le Vie dei Tesori sono di nuovo pronte alla sfida: con i Borghi dei tesori che hanno fatto per la seconda volta da apripista –piccoli centri riuniti in una rete sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori sposandone il format; si è appena concluso il festival che ha aperto le porte a una folla festante di visitatori, offrendo chiese, castelli, monasteri, sorgenti, cantine e tanto altro - ecco le prime otto città del 2022 pronte a scendere in campo. Le prime a settembre: oltre a Messina, ecco Bagheria e Termini Imerese, ecco Trapani, Mazara e Marsala, Enna e Caltanissetta. A ottobre toccherà a Carini, Cefalù, Alcamo, Ragusa e Scicli, e naturalmente Palermo e Catania.

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Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti: ed è cresciuto ogni anno. Riconquiste per i cittadini e occasioni imperdibili per i turisti. Ma è soprattutto una manifestaz+ione che costruisce reti, a Messina ha lavorato in stretta collaborazione con la Prefettura. Con Unicredit come main sponsor - Nello Domino, responsabile Area Retail Messina ha confermato l’impegno della banca come hub per il territorio - Le Vie dei Tesori ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari, con il sostegno di Poste Italiane. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione delle centinaia di giovani che ogni anno si uniscono alla squadra di organizzatori, narratori, esperti del territorio, giornalisti che si mettono in gioco per “far parlare” i luoghi.


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