Ragusa - Dal 21 luglio al 28 agosto prossimi torna a Ibla il Ragusa Foto Festival, manifestazione internazionale dedicata ai linguaggi della fotografia contemporanea, che giunge così alla sua 10° edizione. Oltre venti le esposizioni in mostra tra gli antichi Palazzi La Rocca e Palazzo Cosentini, il Centro Commerciale Culturale “Mimì Arezzo” (Ex Opera Pia), l’Auditorium San Vincenzo Ferreri e il Giardino Ibleo. Tra gli ospiti alle giornate inaugurali: Mario Cresci, Gianluigi Colin, Alfredo Corrao, Mario Morcellini, Benedetta Donato, Carlo Bevilacqua, Tim Carpenter, Jenia Fridlyand, Yvonne De Rosa, Claudio Composti, Giuseppe Leone, Pietro Motisi, Donata Pizzi, Susanna Scafuri, Nello Scavo, Paolo Verzone, Velasco Vitali, Alba Zari. Tante le iniziative: seminari, talk, intrattenimento, workshop, letture, aperitivi con gli artisti e l'assegnazione del Premio Miglior Portfolio dell’anno.
Prodotto e organizzato dall’Associazione Antiruggine, la kermesse è patrocinata - tra gli altri - da Regione, ministero dei Beni culturali, Caritas Italiana e Bapr. Quest'anno ci si interroga sul concetto di armonia che oggi torna alla ribalta per il bisogno urgente di un approccio incentrato sulla collaborazione e sulla complementarità. E non significa necessariamente assenza di contrasti o di conflitti ma mantenere la mente aperta al bene comune. Gli antichi Greci usavano rappresentare l’armonia con il Mediterraneo, tra le aree più ricche al mondo in termini di stratificazioni storiche e artistiche, né terra mobile né mare sconfinato come l’Oceano, ponte tra le sponde della civiltà, simbolo della perenne prossimità degli esseri umani tra loro diversi e allo stesso tempo uguali.
Dal 2012 il Festival costituisce un’occasione di approfondimento dedicato ai diversi linguaggi delle arti visive e all’attualità, rievocando la più antica delle peculiarità del Mediterraneo, l'armonia del dialogo tra culture diverse nel “mare fra le terre”. La coesistenza tra la ricerca del benessere e la paura dell’incertezza, l'impeto incontrollato della tecnologia, la convivenza tra popoli, la riduzione delle diseguaglianze per mezzo dell’emancipazione dei ruoli e l'inclusione delle parti sociali, la crisi ambientale e l’insalubrità crescente del pianeta, sono solo alcune delle prepotenti emergenze che la fotografia - con la sua immediatezza e accessibilità - può aiutarci a guardare bene in faccia.