Ragusa - La Sicilia sogna che quest’anno il 25 aprile segni non solo il 76esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo ma anche il primo dal Covid. In realtà questa settimana è decisiva più per capire cosa ne sarà del weekend del Primo Maggio che per rientrare nei parametri che, da lunedì 26, ristabiliranno le zone gialle in Italia e con loro una serie di riaperture che non si vedevano da parecchio tempo. La revisione dei colori di venerdì prossimo, infatti, prenderà in considerazione i dati della settimana ormai andata del 12-18. L’ottava consecutiva in cui sono aumentati i nuovi casi, passando in 7 giorni da 7.831 a 9.032 (+1.210, +15,3%) e anche i ricoveri ordinari (+64, oggi 1.212 in tutto) e in rianimazione (+16, 187 in tutto) che sono gli indici su cui, in pratica, la Sicilia sta puntando tutto.
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E visto che questi aumentano sempre dopo i contagi, le proiezioni sull’occupazione dei posti letto ordinari e in terapia intensiva e ordinari da qui a metà maggio non sono così rosee. Tuttavia, al momento, restano ancora inferiore ai livelli di guardia. "L'incidenza media regionale è 192 casi per 100mila - avverte il dipartimento di statistica dell'università di Palermo -. Il numero dei tamponi molecolari, unico strumento per intercettare i positivi con alta affidabilità, è tornato oltre quota 10mila giornalieri a fronte dei 5 mila delle settimane precedenti; il che porta il tasso di positività a circa il 13%" dal 5,4 di inizio marzo. Nello stesso periodo la progressione del virus nella provincia di Ragusa si è quadruplicata, saltando da 100 a 398 positivi. Per ora la “Liberazione” dal Covid, che tra qualche giorno pare interesserà alcune regioni italiane dirette in area gialla, è una festa che sull’Isola sembra destinata a saltare.