Chi ha detto che dall’uva pigiata si ottiene solo il vino?
In Sicilia a tempo di vendemmia si preparano anche i dolci, tra cui la mostarda in siciliano Mustata ri vinu cuottu
Zona che vai, ricetta che trovi! Molte preparazioni, infatti, hanno nomi simili ma la ricetta spesso varia a seconda della zona d'Italia, a volte anche gli ingredienti utilizzati sono completamente differenti.
Al nord ad esempio, in particolare in Toscana, la mostarda è un mix di frutta candita dal sapor piccante.
A differenza del resto d’Italia, in Sicilia, la mostarda o Mustata di uva, rappresenta un dolce tipico preparato con ingredienti poveri quali il mosto d’uva (che si ricava dall’uva appena pigiata prima della fermentazione), amido di frumento e aromi vari.
Chiodi di garofano, cannella, buccia d’arancia, noci o mandorle a scelta
La ricetta della Mustata ri vinu cuottu, è una preparazione molto dolce e gustosa, simile ad una sorta di budino ma più consistente che si fa tradizionalmente con il mosto appena spremuto, legata al tempo della Vendemmia. Il risultato è un dolce leggermente aspro ed aromatico, che sfrutta esclusivamente gli zuccheri presenti nel mosto e ha un sapore veramente particolare.
Se non trovate il mosto già pronto ( che trovate generalmente nei palmenti già pronto), potete anche farlo passando al passaverdure l’uva rossa da tavola, ma per correttezza vi devo dire che il risultato non sarà lo stesso
Ingredienti per 8 formine circa
- 2 litri di Mosto di uva rossa
- 150 grammi di mandorle tritate e tostate
- 100 grammi di farina di grano duro rimacinata
- 1 Stecca di cannella
- Cannella in polvere qb
Come preparare la "Mustata ri vinu cuottu “ la mostarda di vino cotto
Mettete il mosto in una ampia casseruola e cuocete a fuoco basso: dovrà ridursi esattamente della metà. Il mosto deve cuocere a fuoco basso in modo che le impurità salgano a galla sotto forma di ‘schiuma’
Con l’aiuto di una schiumarola togliere via ogni residuo che salga in superficie, fino a ottenere un liquido limpido e senza residui.
Per ridurre la quantità di mosto da 2 litri a 1 litro, ci vorrà circa un’ora di cottura, un’ora e trenta a fuoco basso.
Una volta che il mosto si sarà ridotto, fatelo raffreddare e filtratelo in un setaccio a maglie strettissime o in alternativa con una garza.
Quando il mosto si sarà raffreddato, sciogliete la farina nel mosto.
La farina si scioglie perfettamente a freddo, basta metterlo in una tazza di liquido e mescolare, e poi aggiungere il tutto al resto del mosto.
Aggiungete la stecca di cannella e iniziate nuovamente a cuocere il mosto, a fuoco bassissimo: cuocete, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno e bene sul fondo (il mosto tende ad attaccare sul fondo della pentola) finché la mustata d’uva non si addensa e la superficie non inizia ad incresparsi.
Unite le mandorle tritate ( e precedentemente tostate o in alternativa le noci) in modo grossolano e versare la mostarda d’uva negli stampini.
Se preferite consumare la “mustata” di uva ancora calda, spolveratela con le mandorle tostate e tritate.
Altrimenti lasciatela raffreddare completamente negli stampini, fatela raffreddare prima a temperatura ambiente poi e riponete il dolce in frigorifero per almeno 3 ore.