Attualità Modica

A Noto e Modica lapide e targa per eccidio ebrei di 550 anni fa

Parla l'Unione delle comunità ebraiche

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/25-09-2024/a-noto-e-modica-lapide-e-targa-per-eccidio-ebrei-di-550-anni-fa-500.jpg A Noto e Modica lapide e targa per eccidio ebrei di 550 anni fa


Modica -  "Abbiamo vissuto momenti intensi di commozione per lo svelamento della lapide e della targa nelle città di Noto e di Modica dedicati al ricordo dell'eccidio avvenuto in questi luoghi nel 1474. Il ricordo di quanto avvenuto 550 anni fa aiuta ad affermare verità e a comprendere le radici dell'odio antisemita culminato poi con la cacciata degli ebrei anche in Sicilia a seguito degli editti di espulsione del 1492. Proprio perché lo abbiamo rivissuto il 7 ottobre del 2023, riusciamo a capire benissimo la portata di orrore e violenza dei tragici eccidi del 1474". Così la presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni.

"L'UCEI è grata al sindaco Corrado Figura (Noto) e alla sindaca Maria Monistieri Caschetto (Modica) per il loro impegno e la loro dedizione. Non diamo affatto per scontato che il nostro invito ad attivarci per questo percorso di memoria - strettamente connesso all'attualità - sia stato accolto. Oggi diamo al quel massacro voce e conoscenza, recuperando parte di quel che si è perduto nei secoli con la cacciata degli ebrei dal tessuto socio-economico culturale dell'intero Meridione. La presenza ebraica e il contributo allo sviluppo allora come oggi - prosegue - sono la sfida della convivenza. Uno stare assieme che passa dalla conoscenza e dalla condivisione culturale. Memoria è responsabilità e impegno ad agire con coerenza anche oggi".

"A tutti coloro che continuano a legittimare con le proprie affermazioni aprioristiche l'odio e il terrorismo ricordiamo ancora una volta che l'abuso della religione e del potere statale - allora da parte della Chiesa e oggi da parte della leadership palestinese e altre teocrazie - è il male che genera distruzione ed è l'ora di rendersene conto prima che trascini anche una certa politica assieme a una certa accademia che stenta a comprendere la deriva di questi abusi", conclude Noemi Di Segni.


© Riproduzione riservata