Ragusa - Addio Presidente
A Natale, ricordo, l’appuntamento più desiderato da tutti era quel mitico minuto d’oro grazie al quale noi, dipendenti della Banca Agricola Popolare di Ragusa, avevamo il libero accesso allo studio nel quale Giovanni Cartia, il Presidente, riceveva gli impiegati per i consueti auguri di Natale.
Era spesso l’unica occasione per incontrarlo ma anche se durante l’anno le visite erano episodiche lui non mancava mai di ricordare di ognuno un particolare, una sofferenza o, semplicemente, qualche avvenimento importante di cui lui era venuto a conoscenza.
Caro Presidente quest’anno la sorpresa ce l’hai fatta tu e ci hai lasciato nel giorno di Natale in silenzio come quando arrivavi nel tuo studio la mattina. Senza neppure chiederci il conforto delle lacrime.
T’incontrai, giovanissimo, eri stato appena nominato Direttore Generale dell’Istituto di Credito.
Fu un amore a prima vista fatto d’inattese corrispondenze, di grandi affinità elettive.
Aspettavi le mie visite serali da Monterosso Almo, dove mi avevi incaricato di creare uno sportello dal nulla con un altro amatissimo collega, con l’ansia e la trepidazione del padre per il figlio, sentimenti che sempre accompagnarono poi ogni mio ritorno.
In quegli incontri mi raccontavi le tue malinconie, la tua gioventù che spesso definivi “scapestrata” con il sorriso indulgente dell’uomo ormai maturo. Amavamo chiacchierare di letteratura, di teatro, di poesia, dimenticando la Banca e i suoi intrighi.
Poi la ragion di stato ci separò per un tempo. Un tempo lungo o breve, non saprei definirlo.
La vita ti fece arbitro di tante esistenze, la mia tra quelle.
Abbiamo trascorso in molti tuttavia gli anni della giovinezza nel tuo ricordo, nei tuoi pensieri, nella certezza che c’eri.
Di sicuro mai sei mancato alla mia vita: eri incuriosito dalla mia scelta di vivere in Spagna, volevi che ti raccontassi i miei giorni quasi ad uno ad uno, timoroso sempre di ciò che potesse accadermi.
Poi gli incontri a Fiumicino per strane e misteriose coincidenze del destino, il dolore raccontato quasi con lacrime che mai avrei immaginato sul tuo viso scavato e istituzionale in un momento di fragilità improvvisa.
Il malinconico addio al lavoro sicuramente fu preludio di quest’ultimo definitivo addio alla vita.
Voglio solo ricordare il brillio dei tuoi giovani occhi intelligenti in quelle sere lontane e incerte durante i racconti che affascinavano la mia curiosità di ragazzo. Non altro. Ora che la morte lo ha spento per sempre.
Addio Presidente Cartia
In memoria del presidente emerito della Banca Agricola Popolare di Ragusa Giovanni Cartia
di Un Uomo Libero.
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