Agrigento - C’è qualcosa da rivedere nel sistema di attribuzione del reddito di cittadinanza. E di corsa. Oggi è saltato fuori che perfino l’esecutore dell’omicidio del giudice Rosario Livatino, condannato in via definitiva a 7 ergastoli per una sfilza di reati, percepiva il reddito di cittadinanza in maniera. Naturalmente in maniera indebita. Se n’è accorta la Guardia di finanza, che ha sequestrato in tutto 19 card per fruire del reddito appartenenti ad altrettanti indagati a piede libero per falso in autodichiarazione. Che è il meno. Tra i soggetti identificati ci sono pezzi grossi di Cosa Nostra, detenuti e condannati per associazione mafiosa e altro: 110.000 euro la somma già accertata, sottratta dalle casse pubbliche e a chi ne ha davvero diritto. Ma l’indagine non è finita.
Agrigento, anche il killer di Livatino percepiva il reddito di cittadinanza
Decine di mafiosi condannati intascano i soldi pubblici: le Fiamme Gialle scoperchiano il vaso
di Redazione
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