Oggi domenica 17 luglio ricorre il terzo anniversario dalla scomparsa di Andrea Camilleri.
Vogliamo ricordare il grande scrittore siciliano con una ricetta a lui tanto cara La pasta ‘Ncasciata o Incaciata. Una ricetta che è sicuramente conosciuta agli appassionati dei libri e della fiction di Montalbano: è il piatto preferito del celebre Commissario. La pasta ‘ncasciata o incaciata è la pasta al forno siciliana resa famosa dal commissario Montalbano, protagonista dalla famosa serie tv.
In gran parte dei suoi libri, lo scrittore e sceneggiatore, originario di Porte Empedocle, ha tracciato un ritratto fedelissimo della sua Sicilia in cui, in “viganese” – la lingua da lui coniata – racconta storie anche di cultura gastronomica.
La saga del commissario Montalbano, per esempio, è ricchissima di ricette che abbiamo imparato a conoscere a tavola con lui. Diventato un fenomeno letterario solo a tarda età, dopo i 70 anni, Camilleri ha venduto oltre 30 milioni di libri, tradotti in tutto il mondo. Tra le tante motivazioni individuabili del suo successo, sicuramente, l’aspetto gastronomico, che permea tutti i racconti di Andrea Camilleri fa la sua parte, esaltando colori, profumi e sapori della cucina siciliana.
Le pagine dei suoi libri, infatti, a cominciare da “Gli arancini di Montalbano“, solo per citarne uno, sono intrise della descrizione pedissequa prestata ai dettagli al punto da sembrare , quasi, di sentirne l’odore e di assaporarne il gusto.
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Andrea Camilleri e la ricetta della pasta Ncasciata
C’è un piatto tradizionale della cucina messinese, che la “cammarera” Adelina, prezioso angelo custode del commissario, è solita fargli trovare pronta in una teglia in forno, semplicemente da riscaldare, la pasta Ncasciata o Incaciata
«Nel forno troneggiava una teglia con quattro enormi porzioni di pasta ’ncasciata, piatto degno dell’Olimpo; se ne mangiò due porzioni, rimise la teglia nel forno, puntò la sveglia, dormì piombigno per un’ora, si alzò, si fece la doccia, si rivestì coi jeans e la camicia già allordati, arrivò in ufficio». (Tratto da Il cane di terracotta di Andrea Camilleri, Sellerio, 1996)
La pasta Ncasciata è una pasta al forno alla siciliana, un piatto unico che va necessariamente condiviso, che si tratti di un pranzo in famiglia o di una cena luculliana con gli amici.
La pasta al forno ‘ncasciata o incaciata è un piatto a base di maccheroni conditi con passata di pomodoro, melanzane fritte, caciocavallo a cubetti e altri ingredienti che posso variare da zona in zona a seconda da dove viene preparata. Nella versione Messinese ad esempio resa famosa da Camilleri con il suo Commissario Montalbano, c'è anche il ragù.
Generalmente nella pasta al forno Ncaciata vengono utilizzati formati di pasta corta, come i maccheroni, gli elicoidali o i sedani rigati. L'importante è che la pasta venga scolata a metà cottura: il passaggio in forno la porterà al termine ed è fondamentale. Protagonisti indiscussi della pasta 'ncasciata sono la melanzana, che va rigorosamente fritta e che qualcuno prepara addirittura il giorno prima perché sia ancora più morbida e perda tutto l'olio in eccesso e il caciocavallo. Per caciocavallo, però, qui s'intende la tipologia siciliana del formaggio che è morbido, fresco e filante. ( primo sale) Uova sode e prosciutto cotto, o salame a dadini, completano l'opera.
Ma perché si chiama "ncaciata"? Questo nome potrebbe dipendere dalla tipica pentola nella quale la pasta veniva assemblata a strati e cotta lentamente oppure dalla presenza di cacio negli ingredienti.
Avete mai pensato di prepararla in casa con le vostre mani?
Ecco a voi la ricetta per realizzare la pasta Ncasciata, la pasta al forno tanto amata da Camilleri.
6 persone porzioni
g 2 melanzane
500 g pasta corta tipo sedanini rigati
300 g passata di pomodoro
250 g polpa macinata di manzo
200 g caciocavallo
100 g pecorino grattugiato
80g salame
2 uova sode
vino bianco secco- olio di arachide- olio extravergine di oliva- aglio- sale
Procedimento
Per preparare la famosa pasta ’ncasciata del commissario Montalbano, partite dalle melanzane.
- Tagliate le melanzane a cubetti, accomodateli in uno scolapasta salandoli a mano a mano. Lasciateli eliminare l’acqua per almeno 30 minuti. Sciacquateli, tamponateli delicatamente con carta da cucina e friggeteli in abbondante olio di arachide bollente per 1-2 minuti al massimo. Scolateli su carta cucina.
- Scaldate 3 cucchiai di olio extravergine in un tegame con un altro spicchio di aglio, unite la passata di pomodoro e cuocete dolcemente per 30 minuti.
- Rosolate 1 spicchio di aglio schiacciato con la buccia in una casseruola velata di olio extravergine. Unite la polpa di manzo ( magari mista di maiale e bovino) e cuocete per 5-6 minuti; sfumate con 1/2 bicchiere di vino bianco, unite il salame a tocchetti e continuate a cuocere per altri 15-20 minuti. Riducete il caciocavallo a dadini.
- Lessate la pasta al dente, scolatela e conditela con la salsa di pomodoro, la polpa di manzo, le melanzane fritte, 3/4 dei dadini di caciocavallo e 80 g di pecorino. Tagliate a tocchetti le uova sode.
- Distribuite la pasta condita in una pirofila unta di olio, unendo anche le uova. Completate distribuendo alla fine con il resto dei dadini di caciocavallo e del pecorino. - Infornate a 190 °C per 10-15 minuti al massimo. Sfornate e servite subito.
Buon appetito, Barbara