Ragusa - "Non auguro a nessuna mamma e nessuna nonna al mondo di provare questo dolore, questa enorme sofferenza. A nessuna donna nel mondo...". Aspetta notizie dal suo Paese ogni minuto Anna, nome di fantasia di una donna ucraina residente dal 2002 in Sicilia, intervistata sotto anonimato dall'Adnkronos. Tra Kiev e la frontiera russa, dov'è in corso la guerra, vive tutta la sua famiglia, a cui manda i soldi facendo sacrifici come tante connazionali in Italia. Madre, fratello, figlia, genero, nipotino di 3 anni sono tutti ancora là: "Li ho appena sentiti - racconta all'agenzia -, stavano preparando le valigie per scappare ma non sanno dove andare, non ci sono neppure bunker per nascondersi e sfuggire ai bombardamenti".
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L'ultima volta che è tornata in Ucraina a trovare i suoi era metà gennaio, poco piu' di un mese fa: "Già allora le frontiere erano piene di forze armate russe, Putin minaccia non solo l'Ucraina ma l'Europa e il mondo intero. Tutti sappiamo cos'ha fatto già in Georgia: bombardamenti a tappeto, senza lasciare un palazzo intero. Noi lottiamo da anni per la liberà, siamo un popolo di lavoratori, gente accogliente con un grande cuore. La Sicilia e l'Ucraina sono state terre di conquista, hanno tanto in comune, una storia di dominazioni".
In queste settimane ha lavorato per far arrivare sull’Isola i familiari ma "il piccolo non aveva ancora il passaporto”, la burocrazia ha allungato i tempi per i documenti e adesso ogni volo è stato cancellato. I familiari confermano le tante immagini che stanno circolando in queste ore su internet. Ne alleghiamo qualcuna in coda: esplosioni, raid aerei, soldati ovunque e civili in fuga non solo dal fronte caldo dei bombardamenti ma anche dalle prossime aree del Paese che l'esercito russo sembra intenzionato a invadere. Nell’ultimo filmato un missile colpisce un aeroporto, al confine con la Polonia.