La foto che vi proponiamo è di Giancarlo Tinè e fotografa l'Etna e l'aurora boreale di stamani.
Aurora boreale in Italia, come è possibile? Se migliaia di persone in tutta Italia sono corse a fotografare lo straordinario evento avvenuto ieri notte, sono forse ancora di più quelle che stamattina si sono chieste i motivi di questo particolare fenomeno.
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Tra gli eventi più affascinanti per l'uomo per via dei suoi colori che illuminano i cieli notturni, l'aurora polare è un fenomeno caratterizzato visivamente da bande luminose che assumono un'ampia gamma di forme e colori, rapidamente mutevoli nel tempo e nello spazio, di solito di colore rosso-verde-azzurro, causato dall'interazione di particelle cariche (protoni ed elettroni) di origine solare (vento solare) con la ionosfera terrestre (atmosfera tra i 100-500 km): tali particelle eccitano gli atomi dell'atmosfera che diseccitandosi in seguito emettono luce di varie lunghezze d'onda. A seconda di dove si verifica il fenomeno, quest'ultimo prende nomi diversi: viene denominata aurora boreale qualora si verifichi nell'emisfero nord (boreale), mentre aurora australe qualora si verifichi nell'emisfero sud (australe).
Secondo gli scienzati, il fenomeno delle aurore polari è generalmente visibile a latitudini elevate, soprattutto nelle zone del Circolo Popolare Artico.
Ma per quale motivo allora ieri siamo riusciti a vederlo anche in Italia? Come spiegato dal Cnr, «in presenza di forte attività solare la quantità di particelle che raggiunge la magnetosfera terrestre è tale che occasionalmente la "tempesta magnetica" può raggiungere anche le medie latitudini, e in situazioni di eccezionale attività del Sole l’Aurora può arrivare ai confini dell’Italia».
Secondo alcuni esperti, però, non si tratterebbe della vera aurora boreale, bensì del fenomeno dei Sar o del Steve, a seguito di una tempesta solare. I Sar sono un fenomeno noto anche come «archi di luce rossa», che compaiono, appunto, durante le forti tempeste geomagnetiche. Il fascio di luce viola è invece attribuibile al fenomeno Steve. Il fenomeno, secondo gli esperti, potrebbe persistere per tutto il fine settimana.
Sempre secondo il Cnr, sarebbero tre gli aspetti che influenzerebbero il colore delle aurore: i gas che compongono l'atmosfera, l'altezza alla quale si sviluppano e l'energia posseduta dalle particelle del vento solare. Il colore più comune è il verde, emesso dall’ossigeno colpito da elettroni incidenti ad alta energia (e quindi negli strati più bassi dell’atmosfera), mentre per elettroni incidenti a bassa energia l’ossigeno emette luce rossa. L’azoto generalmente emette luce blu. La fusione di questi colori può portare a presenza di viola, rosa, giallo e bianco nelle aurore. Inoltre, al di sotto dei 120 chilometri dal suolo, l’aurora assumerà un colore blu o viola; tra i 120 e i 180 chilometri avrà un colore verde scuro; al di sopra dei 180 chilometri si avrà un colore rosso intenso.