Ragusa - Potrebbero essere interessati fino a 90 dipendenti per l’accompagnamento alla pensione fino al 2030. Ci saranno due finestre per l’accesso al “Fondo di solidarietà per il sostegno al reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente delle imprese di credito” istituito presso l’INPS: una prevede l’ingresso nel fondo da luglio 2025, per i dipendenti che matureranno il diritto alla pensione entro il 30/06/2030 ed una che prevede l’ingresso al fondo il 1° gennaio 2026 per coloro i quali il diritto alla pensione maturerà entro il 30/12/2030.
L’accesso al Fondo è volontario. Il personale che aderirà al Fondo, avrà riconosciuto dalla Banca il mantenimento delle condizioni economiche da dipendente, il mantenimento della polizza sanitaria per tutto il periodo di esodo, il mantenimento della contribuzione a carico della Banca al fondo pensionistico integrativo oltre ad incentivi economici proporzionali al periodo di permanenza nel Fondo. Per garantire il funzionamento regolare di filiali ed uffici, a fronte delle uscite, la banca provvederà ad assumere nuovo personale, a stabilizzare alcuni contratti attualmente a tempo determinato e darà la possibilità agli interessati di convertire i contratti part time in contratti full time. Complessivamente le nuove risorse potrebbero essere circa 65. Il Segretario Responsabile del Coordinamento UILCA di BAPS, Carmelo Sampieri, si esprime positivamente sull’accordo dichiarando: «Come UILCA UIL, nel corso della trattativa abbiamo sempre messo al centro le persone, tenendo conto della volontà di aderire all’esodo delle lavoratrici e dei lavoratori e contestualmente dell’esigenza di garantire nuova, buona occupazione». Il Segretario Generale UILCA UIL Sicilia, Giuseppe Gargano aggiunge: «Vigileremo sull’applicazione dell’accordo che dovrà anche consentire, in tempi brevi, l’espansione della BAPS ed un presidio capillare del territorio siciliano al fine di contribuire a realizzare un’erogazione del credito capace di rilanciare lo sviluppo dell’economia regionale».