L'Aquila -Si sono svolti ieri mattina a Collelongo i funerali di Ottaviano Del Turco, ex ministro ed ex presidente della Regione Abruzzo venuto a mancare lo scorso 23 agosto. Dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ai tanti sindaci, una folta rappresentanza istituzionale ha partecipato alle esequie, ma soprattutto tanti amici che si sono stretti alla famiglia nell’ultimo saluto. Intanto, nel giorno dei funerali, l’ex ministro Claudio Martelli torna sulla sua vicenda giudiziaria e dice di Del Turco: “Un uomo irruento, combattivo. Può aver compiuto ingenuità, ma ha cercato di scardinare un sistema e ne ha pagato un prezzo elevato. La politica lo ricordi come merita. E restituisca a lui e ai suoi cari l’onore che la persecuzione giudiziaria ha tentato di togliergli”. Duro il giudizio sulla vicenda: “Una beffa. Perché una riparazione dei torti subiti che arriva in ritardo e non completa è una beffa. Dei presunti reati non si è mai trovata traccia: tutto si è fondato sulla parola di un accusatore che faceva parte degli interessi lesi da Ottaviano”.
Sentito il ricordo dell’onorevole Stefania Pezzopane: “Se ne è andato nel silenzio, nella sua casa di Collelongo dove ha trascorso nella malattia gli ultimi anni della sua vita. Il suo rifugio, un vero museo, pieno di suoi quadri e di quelli di artisti che conosceva ed amava. A Collelongo, con Ottaviano, ho attraversato ogni stradina la notte di Sant’Antonio, a mescolare minestre nei pentoloni ed a brindare con i paesani. Il suo carattere burbero, a volte brusco, intimoriva, ma in realtà si discuteva con lui alla pari. Non faceva pesare i suoi ruoli importanti. Era stato un ragazzo povero, andato a lavorare a Roma e lì con sacrifici immani, era diventato il numero due della Cgil di Luciano Lama, Socialista sempre, parlamentare anche in Europa, ministro, tra i fondatori del Pd e poi Presidente della regione. Con lui Presidente della Regione ed io Presidente della Provincia ci fu una importante collaborazione su tante iniziative, salvammo i lavoratori di Collabora Engineering e di Collabora e lavorammo insieme col ministero per il nuovo lotto della Superstrada L’Aquila Amatrice e per tanti altri progetti della viabilità nella Marsica che tanto amava. Mi nominò alla Presidenza del Tsa con la missione precisa di risanarlo dal debito, missione che assolsi per poi dimettermi. Non sempre la pensavamo allo stesso modo, non mancarono divergenze e quando ti chiamava al telefono sospettavi sempre la strigliata, ma in realtà sapeva consigliare e sorridere ed aveva una grande ironia e cultura. Il suo arresto fu un trauma per me, mai risolto. La sua sofferenza dentro e fuori dal carcere, un dolore acuto. Il suo accusatore si risparmiò la detenzione. Delle tangenti denunciate non si è mai trovata traccia. Molte accuse caddero nei processi di appello. Ma lui fu stroncato, la Regione fu bloccata, si andò al voto e vinse la destra. Ho sempre pensato nei giorni bui del terremoto che se avessimo avuto Ottaviano Presidente, non avremmo subito tanti ritardi ed errori. Era un uomo che si faceva rispettare e che difendeva la sua terra. Molti che lo lusingavano, gli voltarono le spalle. So che ne soffriva. Condoglianze alla famiglia ed alla sua comunità. Spero che ora finalmente, riposi in pace.”