Ragusa - Attualmente, pare che la peggiore delle ipotesi per ciascuna regione italiana sia quella di finire in zona gialla a ridosso delle feste di fine e inizio anno, quando tutti sanno benissimo che in pratica non ci sono differenze con la zona bianca. Solo con l'arancione, che però in Sicilia è considerato esclusivamente a livello comunale, i cambiamenti comincerebbero a diventare più sostanziosi. Per ore sull’Isola l’unica limitazione ai movimenti è rappresentata dallo screening agli scali per chi arriva dall’estero. In zona arancio invece sarebbero liberi solo se effettuati all’interno del proprio comune, tranne per chi ha il green pass, che potrebbe spostarsi senza problemi tra le diverse regioni.
News Correlate
Al momento per feste e cenoni in casa non esistono limiti, a parte il certificato verde nei locali pubblici al chiuso. Con l’arancione subentrerebbe un’unica restrizione degna di tale nome: il divieto di servizio al tavolo nei bar. Lo stesso per lo shopping: solo in area arancione verrebbero chiusi nel weekend i centri commerciali, e molto probabilmente anche i mercatini, restando aperti tutti gli altri negozi e servizi (inclusi parrucchieri e centri estetici). Gli unici cambiamenti sostanziali, insomma, interverrebbero solo in un’improbabile zona arancione.
Il rosso è una prospettiva semplicemente non più avvicinabile: con le soglie di rischio attuali, scatterebbe solo se nessuno ricorresse più alla terza dose di vaccino o se il virus si replicasse in una mutazione impermeabile ai sieri. In quel caso non si potrebbe uscire di casa se non con autocertificazione e per validi motivi, ai ristoranti sarebbe permesso solo delivery e asporto fino alle 22 e resterebbero aperti solo gli esercizi commerciali con i generi di prima necessità. Ma sono ricordi dello scorso Natale.