Ragusa - Sul fronte dell'emergenza sanitaria il governo regionale "accumula errori su errori con una gestione che si conferma inadeguata". A sostenerlo è la Cgil Sicilia che solleva il caso dei tre milioni di tamponi antigenici acquistati dall'Asp di Ragusa, per una spesa totale di 3,27 milioni. Si tratterebbe di test
di prima generazione quindi, evidenzia il sindacato, "inattendibili per le ultime varianti del Coronavirus.
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"Di fronte a un quadro pandemico come quello che abbiamo davanti - sottolineano in un documento Fp e Spi di Ragusa e regionali - e con le carenze strutturali del sistema sanitario regionale non si può continuare con tanta approssimazione, puntando su un sistema di tracciamento affidato a una strumentazione inadeguata". La Cgil Sicilia e di Ragusa lanciano un allarme sul rischio che si stia procedendo allo stesso modo e in tutta la Regione e chiedono all'assessorato regionale alla Sanità di "conoscere le motivazioni delle scelte assunte a livello politico e istituzionale sia dal governo che dalle Asp in materia di acquisto di testi rapidi".
"La tracciabilità - afferma Peppe Scifo, segretario generale della Cgil di Ragusa- è un tema strategico, per la salute pubblica, per il funzionamento delle strutture sanitarie e dell'economia in genere. La politica deve assumere decisioni conseguenti". "E' inaccettabile che si continui a procedere così - aggiunge il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino - Sul fronte della sanità, la pandemia ha fatto emergere tutte le criticità del sistema regionale e vicende come quest'ultima confermano che una inversione di tendenza continua a non esserci. La politica dia indicazioni nette per un sistema di tracciamento efficace".