Ragusa - Nuova emergenza all’ospedale Maria Paternò Arezzo, dove le sedute di chemioterapia previste per i pazienti oncologici sono saltate per l’ennesima volta, lasciando i malati senza cure e con una crescente frustrazione. La gravità della situazione non riguarda solo il disagio immediato, ma ha conseguenze serie sulla salute dei pazienti, già costretti a seguire un percorso di cura delicato e complesso.
Lo scorso giovedì, ben 50 pazienti si sono trovati davanti alla triste realtà: i farmaci antiblastici, necessari per le sedute, non erano stati preparati. Infermieri e medici, pochi e allo stremo, hanno dovuto comunicare l’impossibilità di procedere con i trattamenti, a causa dell’assenza dei farmaci, che non sono arrivati nei tempi previsti.
I farmaci antiblastici, utilizzati per combattere i tumori, devono essere allestiti dal personale della farmacia ospedaliera, sotto la supervisione del farmacista, ma la mancanza di risorse ha reso impossibile rispettare i protocolli.
Dal reparto di oncologia nessuno vuole parlare con la stampa. La farmacia dell’ospedale ha confermato la causa principale: mancanza di personale. L’orario di apertura, dalle 8:30 alle 12:00, è decisamente insufficiente per affrontare l’aumento del fabbisogno, che secondo dati interni è triplicato rispetto al 2020. Nonostante ciò, le risorse umane non sono state potenziate, e la carenza cronica di personale è ben nota sia alla direzione sanitaria sia al controllo di gestione dell’azienda sanitaria provinciale.
Oltre ai ritardi nella preparazione dei farmaci, i pazienti devono anche fare i conti con le liste d’attesa in continuo aumento. Dopo l’annullamento delle sedute, non solo devono riprogrammare le terapie, ma anche ripetere tutte le analisi preliminari, come gli esami del sangue e le radiografie. La situazione, per chi combatte contro il cancro, è drammatica: i tempi di attesa per una terapia oncologica in day-hospital si sono allungati a 25 giorni, un intervallo che può fare la differenza tra la vita e la morte. Nonostante la mancanza di personale e le difficoltà strutturali, l’umanità del personale medico e infermieristico resta alta. Alcuni pazienti, per alleviare il disagio, sono stati persino accompagnati a casa dagli infermieri, un gesto che evidenzia la dedizione del personale, ma anche la gravità delle carenze. I pazienti, ormai allo stremo, hanno deciso di denunciare la situazione e rivolgersi a Ragusanews, sottolineando come il sistema sia al collasso. Ogni seduta saltata rappresenta un passo indietro nella loro lotta contro il cancro, e la mancanza di risposte concrete da parte delle istituzioni non fa che aggravare la loro angoscia.
Una situazione insostenibile che sembra non scuotere le coscienze della direzione dell’Asp ragusana.