Roma - Per lei è in corso il processo di beatificazione.
Una strada, una piazza o un giardino di Roma saranno dedicati a Chiara Corbella Petrillo, la ventottenne romana morta il 13 giugno del 2012 e per la quale la Chiesa cattolica a luglio 2017 ha avviato il processo di beatificazione e canonizzazione. Incinta, per salvare suo terzo figlio Francesco, ha deciso di non curare un cancro che la portata alla morte.
L'obiettivo è dedicarle un luogo della Città Eterna entro il Giubileo 2025. La storia di Chiara Corbella Petrillo è quella di una donna di ventotto anni, romana e cattolica. Sposata dall'età di ventiquattro anni con suo marito Enrico, ha avuto tre figli e ha scoperto di avere il cancro. La prima gravidanza le ha dato Maria Grazia Letizia, una bambina anencefalica, che è morta dopo circa mezz'ora dalla nascita e Davide Giovanni, deceduto poco dopo essere venuto alla luce per gravi malformazioni. Quando Chiara era incinta del terzo figlio ha scoperto di avere un cancro, ma ha deciso di non sottoporsi alle cure per portare a termine la gravidanza.
La sua storia si è diffusa in tutto il mondo e sono stati scritti diversi libri, uno dei quali traendo ispirazione da una delle sue frasi preferite si intitola "Siamo nati e non moriremo mai più". Un passaggio della lettera che Chiara ed Enrico hanno scritto per loro figlio recita: "L’Amore è il centro della nostra vita, perché nasciamo da un atto d’amore, viviamo per amare e per essere amati, e moriamo per conoscere l’amore vero di Dio. Lo scopo della nostra vita è amare ed essere sempre pronti ad imparare ad amare gli altri come solo Dio può insegnarti".