Attualità Scicli

Chiude la galleria Koinè Scicli. Il progetto e il sogno d’arte continuano in rete

Si chiude una pagina di storia, ma galleria Koinè, dal 1 gennaio 2025, prosegue la propria proposta artistica online



Scicli - Chiude, dopo 21 incessanti anni di proposte culturali, la galleria Koinè Scicli, i cui locali affacciano su via Francesco Mormina Penna.
Termina una stagione importante, iniziata nel luglio del 2003, quando la strada monumento Unesco venne chiusa al traffico dando il via alla più grande opera di valorizzazione culturale di Scicli.
La galleria nacque da un’intuizione di Bartolo Piccione che chiamò alla direzione Mavì Marino, sostenuta in quell’abbrivio da Viviana Greco e Mariagrazia Caruso.
Dalla prima mostra, una personale del compianto Mimmo Puzzo, lo spazio culturale ed ebbe il plauso e il compiacimento di Piero Guccione ed è stata koinè, cenacolo come dice l’etimo del nome, di artisti nazionali e internazionali.

Tra i primi momenti della proposta culturale di Koinè la trilogia di apertura, “Per mare, per terra, per sogni”, una collettiva artisti chiamati a esprimersi su ciascun tema, e il primo tema era un evidente omaggio a Guccione. La galleria Koinè ha identificato Scicli come città d’arte, che propone arte visiva lungo 21 anni di attività che ha visto rassegne e mostre di qualità di artisti che hanno segnato la vita culturale di questa parte di Sicilia. Guccione, Alvarez, Sarnari, Puzzo, Di Modica, Floridia, Marino, Rabbito sono gli artisti che oggi non ci sono più e che hanno esposte le loro opere nell’ambito di eventi organizzati dalla Galleria. Tali artisti sono stati scelti affiancati da tanti altri dell’archivio di Piccione: Roccasalva, Iudice, Bracchitta, La Cognata, Polizzi, Candiano, Colombo, Shabani, Allegra, Watanabe, Messina, Barone, Bertrand, Gennaro, Fratantonio, Barbante, Cassibba, Caruso, Difranco, Robustelli, Pitino, solo per citare alcuni.

Si chiude una pagina di storia, ma galleria Koinè, dal 1 gennaio 2025, prosegue la propria proposta artistica online con l’originalità della visione e l’irrinunciabile amore per l’arte.


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