Come ogni anno il 27 gennaio è dedicato all’onorare la memoria dell’Olocausto, una data che non si può dimenticare: l’ha istituita l’ONU nel 2005 per ricordare l’ignobile sterminio degli ebrei da parte dei nazisti. Vi segnaliamo cinque titoli disponibili in streaming che affrontano il tema con storie molto diverse.
Come ogni anno, a partire dal 2005, con una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 27 gennaio è il Giorno della memoria, occasione in tutto il mondo per commemorare le vittime dell’Olocausto. Si decise di scegliere la data in cui nel 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella decisiva offensiva della Vistola-Oder verso la Germania, liberarono il campo di concentramento più terribile e tristemente noto, quello di Auschwitz, rivelando per la prima volta al mondo intero, in maniera compiuta, l’orrore del genocidio nazifascista. La Shoah è un dramma che ha lacerato l’umanità. A ricordarlo sono anche i canali televisivi che si mobilitano proprio in questa giornata con documentari e programmi di approfondimento, replicando voci di testimoni e sguardi di registi. Vi segnaliamo 5 film da vedere oggi, 27 gennaio 2021 in streaming.
Abbiamo voluto segnalare cinque film, non documentari, piuttosto recenti e di fruizione molto diversa, così come diversa è la maniera, l’angolazione e la storia con cui queste cinque pellicole affrontano il tema dell’Olocausto. Sono cinque titoli disponibili nelle piattaforme streaming e on demand, come d’uopo in epoca di pandemia per tutta la giornta di oggi.
Ecco i cinque titoli qui di seguito.
Il figlio di Saul di László Nemes - Amazon Prime Video
In un panorama come quello della testimonianza diretta di realismo puro, entrando all’interno dei campi, in cui sembrava si fosse detto e mostrato tutto il possibile al cinema, nel 2015 ha fatto irruzione al Festival di Cannes, vincendo il Grand Prix, questo straordinario lavoro: Il figlio di Saul di László Nemes. Un film capace, con la sua camera a spalla sempre attaccata alla nuca, di trasmettere le sensazioni più angoscianti, il senso di claustrofobia, la disperazione più totale e i comportamenti ormai puramente istintivi e meccanici di chi si trovava da tempo in un konzentrationslager. Saul è un membro del fatidico Sonderkommando, il gruppo di ebrei costretti a supportare i nazisti nello sterminio. Durante il suo “lavoro” di pulizia delle camere a gas, si convince di aver visto il cadavere del figlio, iniziando una disperata corsa per cercare di verificarlo e di dargli sepoltura degna, con tanto di benedizione di un rabbino. Il protagonista, Géza Röhrig, è impressionante come sapere che in realtà è un poeta, all’esordio nella recitazione proprio con questo film.
Lezioni di persiano di Vadim Perelman - Sky
I campi furono anche un coacervo di lingue diverse, come dimostra la curiosa storia vera raccontata dall’ucraino/canadese Vadim Perelman in Lezioni di persiano. Durante la Seconda Guerra Mondiale, un ebreo belga di nome Gilles sfugge alla deportazione affermando di essere un persiano. La bugia, tuttavia, lo mette in una posizione difficile quando gli viene dato l'incarico di insegnare il farsi, che a quel punto inventerà totalmente. Un racconto che dimostra una delle tante storie incredibili di persone capaci di arguzia e ingegno sorprendenti, pur trovandosi alle prese con l’anticamera del male assoluto. Ottimo protagonista l’argentino attivo in Francia Nahuel Pérez Biscayart, apprezzato già in 120 battiti al minuto.
Woman in Gold di Simon Curtis - Sky
Un grande filone del genere cinema concentrazionario è quello che racconta le generazioni successive, figli e nipoti di chi è stato nei campi e ha visto confiscati o spariti nel nulla beni spesso di notevole valore. In Woman in Gold si racconta proprio della lotta di una donna ebrea viennese, Maria Altmann, interpretata dalla solita ottima Helen Mirren, scappata per le persecuzioni naziste e residente come rifugiata dalla fine degli anni ’30 a Los Angeles che, a distanza di decenni, reclama un quadro appartenuto alla zia, morta nei campi. Non un quadro come un altro, ma Ritratto di Adele Bloch-Bauer di Gustav Klimt, uno dei maggiori pittori viennesi. Quella di Maria Altmann è stata una battaglia reale in tribunale contro il governo austriaco lunga quasi un decennio, arrivando fino alla Corte suprema degli Stati Uniti, con il caso Republic of Austria vs. Altmann (2004). È un film asciutto come un thriller processuale, che si segue con piacere e indignazione in egual misura.
Resistance di Jonathan Jakubowicz - NowTv
Ancora una storia vera, poco nota e quasi incredibile, specie considerando la fama successiva ottenuta dal protagonista della vicenda. Resistance racconta di uno dei tanti giusti della terra, come li chiamano in Israele, che salvò molti ebrei dal rastrellamento e dai campi. È la vera storia di Marcel Marceau ancora poco più che ragazzo, impegnato con la resistenza francese durante la Seconda guerra mondiale, che salvò la vita a più di 100 orfani ebrei perseguitati dai nazisti. Il tutto prima di diventare una vera icona del mimo, quando aveva solo una grande passione per la recitazione. Jesse Eisenberg è l’eccellente protagonista di un film onesto e appassionato che colpisce e regala alcune sequenze piene di tensione.
La verità negata di Mick Jackson - Amazon Prime Video
Ancora in tribunale, ancora una vicenda reale: La verità negata di Mick Jackson analizza una centrale battaglia contro uno dei massimi esponenti del revisionismo, l’irritante figura dello storico britannico David Irving (un monumentale Timothy Spall), che citò in giudizio per una dura battaglia legale la collega Deborah E. Lipstadt (Rachel Weisz) per diffamazione, avendolo accusato di negazionismo dell’Olocausto in un saggio di successo. La cosa ancora più sorprendente per la studiosa americana è la scoperta che la legislazione britannica in materia di diffamazione prevede che lei sia presunta colpevole a meno che non riesca a dimostrare la propria innocenza. La Lipstadt si trova così a dover difendere se stessa e, con il suo gruppo di avvocati guidato da Richard Rampton (Tom Wilkinson)a dover provare una verità fondamentale, ovvero che l'Olocausto è stato un evento storico reale e non un’invenzione.