Ragusa - Il Mediterraneo ribolle per il surriscaldamento globale e diventa sempre più tropicale. Secondo l'Ipcc, Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, la temperatura media è aumentata di quasi un grado in 10 anni: sembra poco ma, in fondo al mare, la mutazione si sente eccome. Sulle coste della Sicilia le conseguenze sono già evidenti: l'arrivo di inquietanti specie aliene, ma anche "gli scogli denudati delle alghe e la scomparsa di gamberetti e triglie di fondale sono chiari sintomi di uno stravolgimento dell'ecosistema" avverte il biologo Domenico Macaluso, direttore scientifico di Wwf Sicilia e ispettore in Geologia marina dei Beni culturali della Regione. L’ultima trasformazione osservata nel Canale di Sicilia è al Banco di Graham, la piattaforma rocciosa a circa sei metri dalla superficie marina tra Sciacca e Pantelleria.
News Correlate
Qui i ricercatori hanno scoperto "ampie colonne di degassamento, del diametro di 33 metri: è stato analizzato il gas e si tratta di metano”. In quest’area al largo delle coste meridionali dell’Isola “la linea isotermica è pressoché scomparsa e a 30 metri di profondità troviamo acqua calda - continua l’esperto -. Questa ha iniziato a invadere il Tirreno da Sud, partendo dalle Egadi e ha proseguito verso nord, interessando uno specchio di mare sempre più ampio e a profondità crescenti”. Per flora e fauna “questo è molto preoccupante - aggiunge Macaluso -. I pesci abituati alle normali temperature del Mediterraneo scappano alla ricerca di acque più fredde e qui arrivano le specie tropicali, distruttive". Ad esempio, “all'inizio di quest'anno a Lampedusa è stato pescato un granchio blu di oltre 2 chili: è il principale predatore dell'area dello Sherki tra Sicilia, Sardegna e Tunisia: sta facendo razzia di gamberi e gamberetti”.
“Non ultimi - prosegue - il vermocane (foto 1), un verme che mangia persino i coralli, e il corridore atlantico (foto 2), granchio alieno che divora le alghe e che potrebbe mettere a repentaglio i banchi di Posidonia oceanica. Mentre ad attentare alle tartarughe caretta caretta appena nate ci pensa il granchio fantasma (foto 3), già avvistato alla foce del Platani e al fiume Magazzolo". La situazione è in così rapida evoluzione che Macaluso non riesce a fare previsioni per il futuro, neanche a breve-medio termine: "Non riesco a immaginarlo, senza dubbio sarà stravolto da un'evoluzione forzata. L'unico modo per proteggerci e salvare il pesce locale - conclude - è pescare le specie aliene, come il prelibato granchio blu. Ma per questo mancano ancora mezzi e cultura".