Comiso - L’ospedale di Comiso rischia di chiudere. Per inidoneità statica che potrebbe diventare rilevante in caso di evento sismico.
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Un balletto di responsabilità che va avanti da anni e che ha investito almeno le ultime quattro direzioni che hanno governato l’azienda sanitaria di Ragusa.
Il problema? L’immobile che ospita l’ospedale può crollare. Non è un modo di dire, ma un rischio sancito in atti e documenti pubblici.
Tutti hanno saputo nel corso degli anni del rischio statico della struttura, rilevato dalla società ingegneristica che ha redatto il progetto di adeguamento sismico e confermato anche dal Rup dell’Asp.
La storia recente dell’ospedale Regina Margherita di Comiso inizia nel 2015 quando il Dipartimento della Protezione civile regionale adotta gli atti per la realizzazione di interventi di prevenzione del rischio sismico, assegnando all’ospedale casmeneo un finanziamento di 8 milioni 348 mila euro.
Con delibera n.1457 del 25.05.2017 si aggiudica l’appalto relativo ai servizi di ingegneria e progettazione un raggruppamento di imprese guidate dalla Lenzi Consultant, azienda romana, leader nell’edilizia sanitaria, per un importo totale di 456.768,00 euro.
Sin dall’insediamento i professionisti però riscontrano alcune difficoltà nella ricostruzione documentale della struttura e della vulnerabilità sismica, circostanza che comporta l’adozione di ulteriori indagini geologiche e geognostiche.
La triade dal governo dell’Asp in quel momento, Angelo Aliquò, Raffaele Elia e Salvatore Torrisi, a questo punto, vuole capirci di più. Non si fida di quella relazione. Delibera un altro impegno di altri 83 mila euro per svolgere alcune indagini suppletive. Siamo nel settembre del 2020. Viene incaricata una azienda specializzata, la Giosa srl, che ha condotto altri studi per conto dell’Asp.
Cosa emerge da questi studi?
Le indagini, stante ai risultati delle due società, fanno rilevare l’esistenza di ulteriori criticità strutturali nell’immobile che ospita l’ospedale comisano. C’è bisogno di fare presto, ma con l’avvento dell’emergenza pandemica si accumulano ritardi.
Il 4 gennaio 2022 finalmente viene trasmessa dalla Lenzi Consultant all’Asp di Ragusa la prima relazione tecnica conclusiva. Trentasei pagine, che Ragusanews è in grado di anticipare.
L’analisi è impietosa.
La sintesi delle attività di verifica evidenzia come sono state “riscontrate diverse difformità del realizzato rispetto a quanto contenuto nei documenti recuperati presso il Genio Civile di Ragusa e presso gli uffici tecnici interpellati, difformità tra l’altro nè presenti né rilevate nei documenti di gara per i servizi”.
Non mancano le sorprese.
Tra l’elenco delle difformità non vi sarebbe addirittura traccia della documentazione depositata al Genio Civile di una sopraelevazione. Un elenco di sei difformità, rafforzate dal dato che anche gli elementi di carico sarebbero in contrasto con lo stato di fatto, “non corrispondente ai calcoli depositati presso il Genio civile”, scrivono nero su bianco gli ingegneri.
La conclusione è che si configura in più circostanze la non idoneità statica delle strutture degli edifici che compongono il complesso ospedaliero del Regina Margherita di Comiso. Nella relazione tecnica si arriva anche ad affermare: “le difformità costituite da scale in calcestruzzo armato devono ritenersi rilevanti nei casi di accadimento sismico”.
E l’Asp, che fa? Il Responsabile unico del procedimento, ing. Gaetano Cilia, dopo aver appreso il contenuto della relazione scrive al direttore del servizio tecnico Pasquale Amendolagine con nota del 18 gennaio 2022. L’ing, Cilia capisce che è il momento di fare in fretta. Quella relazione è una bomba a orologeria.
Il 28 marzo 2022 l’ing. Cilia scrive al direttore generale Angelo Aliquò, al direttore del servizio tecnico, al direttore amministrativo Salvatore Torrisi e all’avv. Giovanni Tolomeo, direttore degli affari generali. Li porta a conoscenza del problema. Sono giorni caldi a Piazza Igea. Il 25 marzo il direttore generale pro tempore Aliquò comunica che la Regione ha preannunciato la revoca del finanziamento, atteso il forte ritardo accumulato dall’Asp ragusana.
Una seconda relazione prodotta dalla Lenzi Consultant e inviata all’Asp in data 20 marzo 2023, e che consta di altre 52 pagine, prende atto che in conseguenza delle criticità riscontrate, il progetto va adeguato e comporta un costo in più dei lavori strutturali pari a 8 milioni di euro a fronte dei 3,6 previsti per la parte di adeguamento sismico. Una enormità.
Il 21 luglio e poi ancora il 12 agosto 2022 l’ing. Cilia scrive al Direttore facente funzioni dell’azienda, Raffaele Elia, al direttore amministrativo Salvatore Torrisi, al direttore del servizio tecnico Pasquale Amendolagine. Chiede di sapere quali determinazioni l’Asp intende adottare, suggerisce di utilizzare i ribassi d’asta per proseguire nelle attività di progettazione degli interventi e di scongiurare l’adozione di provvedimenti restrittivi.
Il 24 ottobre 2022 il commissario straordinario dell’Asp Gaetano Sirna ci riprova. Chiede all’azienda di progettazione quale impegno finanziario occorre per definire un nuovo progetto. Le cifre, però, lievitano, sia nella progettazione che nella realizzazione. Una enormità.
Sirna lo rigetta in toto e con esso il calcolo degli onorari.
All’Asp subentra il commissariamento di Fabrizio Russo. Il 10 marzo del 2023 ancora l’ing. Cilia riscrive alla società di progettazione vista la necessità di sbloccare l’iter procedurale. Richiede i nuovi importi richiesti per le nuove attività non previste.
Lo stesso ing. Cilia in una nota afferma che l’intervento stimato è di 5,5 milioni oltre al contributo già assegnato di 8,348 milioni dal dipartimento di protezione civile. In sostanza, il costo per l’adeguamento dell’ospedale sale a poco meno di 14 milioni di euro.
Ma la risposta è picche.
Il 15 marzo il direttore del servizio tecnico Pasquale Amendolagine scrive che non è condivisibile il percorso di impegnare la somma ulteriore di 5,5 milioni. E’ un nuovo stop.
Il colpo di scena arriva con la delibera n. 467 del 28 febbraio 2023. l’Ospedale Regina Margherita di Comiso rientra tra le misure della Missione 6 del Pnrr e viene ammesso al finanziamento per un importo di 2.275.997,00.
Per cosa? Per miglioramento sismico. Un altro.
Anche qui si dà un incarico di fattibilità tecnico economica, in affidamento diretto, come prevede la norma per importi sotto i 150 mila euro.
L’importo comprensivo di iva è 148.014,73 alla Musa Progetti Società cooperativa di ingegneria con sede a Vittoria, con il compito di arrivare all’approvazione del progetto per l’indizione della gara di realizzazione dei lavori entro la scadenza inderogabile del 31 marzo 2023.
Qui, in sede di conferenza di servizi, dove si acquisiscono tutti i pareri tecnici, c’è il semaforo verde, finanche quello del Rup, l’ingegnere Aldo la Rosa. Improvvisamente l’ospedale di Comiso ottiene tutti i parei positivi…La vicenda preoccupa anche il commissario straordinario, Fabrizio Russo, che è chiamato ad assumere delle determinazioni: "Abbiamo incaricato un tecnico per compiere una controperizia. Attenderemo i risultati di questo studio prima di assumere qualasiasi decisione”.