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Comune fallito, debito di Modica schizza a 148 milioni di euro. Stasera consiglio vota su dissesto

Per i cittadini, questo si tradurrà in aumenti della pressione fiscale, tagli ai servizi e un periodo di austerità economica senza precedenti.

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 Modica - Un debito monstre, un disavanzo che lievita senza controllo e un quadro economico sempre più disastroso: il Comune di Modica affonda sotto il peso di una gestione finanziaria che i revisori dei conti non esitano a definire allarmante.

La relazione dell’organo di revisione, composta da Francesco Faraci, Francesco Callea e Annamaria Paparone, non lascia spazio a interpretazioni: il disavanzo accertato al 2022 era già di 117.621.832,62 euro, ma il dato è destinato a peggiorare. Nel 2023, infatti, si è registrato un ulteriore aggravio di 8 milioni di euro, portando il bilancio in rosso a oltre 125 milioni. A questi numeri già drammatici si aggiunge un altro capitolo nero: 23.081.322,37 euro di debiti fuori bilancio, ossia passività non programmate e prive di copertura finanziaria.

La relazione dei revisori evidenzia uno squilibrio strutturale tra entrate e spese, con un progressivo aggravarsi della situazione negli anni 2021-2022, durante l’amministrazione dell’ex sindaco Ignazio Abbate, oggi deputato regionale. 

Nel 2021, il disavanzo si attestava a 81.171.431,70 euro, ma nel giro di un solo anno è schizzato a 117 milioni. Un aumento vertiginoso che dimostra la fragilità dei conti pubblici e la difficoltà di risanamento.

Particolarmente preoccupante è il capitolo dedicato ai debiti della Modica Multiservizi, ai costi della manutenzione urbana e al contenzioso legale. I revisori parlano espressamente di passività occulte, ossia debiti non iscritti a bilancio e per i quali non è mai stata programmata una copertura finanziaria. In questo scenario critico, il consiglio comunale di Modica è chiamato a una decisione storica: dichiarare il dissesto finanziario del Comune.

La seduta, in programma per questa sera, si preannuncia infuocata, con tensioni politiche e divisioni interne che rischiano di rendere ancora più caotico un quadro già drammatico. La dichiarazione di dissesto, se approvata, avrà conseguenze pesantissime per la città: il controllo della gestione finanziaria passerà a un organo straordinario di liquidazione, che avrà il compito di risanare i conti e gestire i debiti accumulati. Per i cittadini, questo si tradurrà in aumenti della pressione fiscale, tagli ai servizi e un periodo di austerità economica senza precedenti.

L’amministrazione guidata dal sindaco Maria Monisteri, destinataria della relazione dei revisori, si trova ora a dover fronteggiare una situazione esplosiva, con il rischio di ripercussioni politiche e sociali che potrebbero segnare profondamente il futuro della città. Quello che è certo è che Modica non può più permettersi di ignorare la realtà: i numeri parlano chiaro e la strada verso il risanamento si preannuncia lunga e dolorosa.


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