Città del Vaticano - «Richiamandomi all’ultimo Concistoro, il Papa ha riconosciuto intatte le mie prerogative cardinalizie in quanto non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto. L’elenco pubblicato dalla Sala Stampa non ha alcun valore giuridico e va preso per quello che è». A poche settimane dall’apertura del Conclave, una questione scuote il Vaticano: la possibile partecipazione del cardinale Angelo Becciu tra gli elettori. Proprio il cardinale ribadisce la sua posizione in unb'intervista all'Unione Sarda: potrà votare durante il Conclave. Becciu, 76 anni, tuttavia non compare tra i 135 cardinali elettori elencati dalla Sala Stampa vaticana: accanto al suo nome è riportata l’indicazione "non elettore".
La questione nasce dopo la condanna in primo grado di Becciu da parte del tribunale vaticano: 5 anni e 6 mesi di reclusione. Nel 2020 Papa Francesco aveva accettato la rinuncia del cardinale alla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e ai diritti connessi al cardinalato, come comunicato ufficialmente dalla Sala Stampa vaticana.
Secondo esperti di diritto canonico, né il comunicato stampa del 2020 né l’esclusione dall’elenco degli elettori possono essere considerati, da soli, atti giuridicamente validi. Sarebbe necessario un provvedimento scritto e firmato dal Papa o una rinuncia formale firmata da Becciu, documenti che non risultano disponibili. Alcune ipotesi ritengono che eventuali documenti possano trovarsi tra gli effetti personali del Pontefice defunto, ora sigillati nella sua stanza privata.
Secondo quanto risulta, già a febbraio due importanti canonisti avrebbero sollecitato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, affinché chiedesse una decisione scritta al Papa sui diritti cardinalizi di Becciu. Parolin avrebbe scelto di non intervenire, sostenendo che «il Papa sa bene come procedere».
La partecipazione di Becciu sarà ora sottoposta al vaglio dei cardinali riuniti. Saranno loro, a maggioranza, a stabilire se il cardinale sardo potrà entrare nella Cappella Sistina per il Conclave, che si svolgerà tra il 5 e il 10 maggio, come previsto dalle norme della "Universi Dominici Gregis". Durante il Conclave, i cardinali sotto gli 80 anni si riuniranno per eleggere il nuovo Pontefice. Tra i nomi che circolano come possibili successori di Papa Francesco figurano il cardinale Pietro Parolin, il cardinale Matteo Zuppi, il patriarca Pierbattista Pizzaballa, il cardinale Peter Erdo, il cardinale Jean-Marc Aveline, il cardinale Antonio Luis Tagle e il cardinale Fridolin Ambongo Besungu. Il collegio cardinalizio, con 135 elettori provenienti da tutto il mondo, è stato profondamente rinnovato durante il pontificato di Francesco, che ha effettuato 110 nomine nei suoi dieci concistori, accentuandone il carattere internazionale. Secondo i dati disponibili, 59 cardinali provengono dall’Europa, 37 dalle Americhe, 20 dall’Asia, 16 dall’Africa e 3 dall’Oceania.